I self-service aperti da ieri alle 19, oggi servizio regolare. Ma i gestori spiegano che "la mobilitazione rimane in piedi", la palla passa al Parlamento

Dopo una trattativa serratissima con il governo i benzinai revocano il secondo giorno di sciopero: i self service hanno riaperto già ieri alle 19, oggi il servizio è regolare, come proposto martedì sera da Faib Confesercenti. Una scelta che “non vuol dire smontare la partita”, frenano perà i gestori, perché “la mobilitazione rimane in piedi” e “se il decreto legge dovesse uscire dal parlamento così come è stato proposto il 14-15 gennaio noi torneremo alla carica con la mobilitazione perché è inattuabile e inutilmente punitivo nei confronti dei gestori”, spiega il presidente Fegica Roberto Di Vincenzo al termine del secondo incontro in 24 ore, convocato al Mimit per spiegare i termini dell’apertura annunciata dal governo.

“È stato apprezzato – commenta il ministro delle Imprese Adolfo Urso – l’impegno continuo del Governo a migliorare il testo del decreto legge che mantiene fisso il principio della trasparenza a beneficio sia dei consumatori che degli stessi gestori.” “Soprattutto è stata riconosciuta l’importanza dell’insediamento di un tavolo permanente per il riordino complessivo del settore a cui bisogna riconoscere il lavoro quotidiano al servizio dei cittadini, come nel periodo della pandemia” conclude Urso. I gestori però non sono soddisfatti.

Le sigle che volevano sciopero benzinai

Sostanzialmente, lamentano sia Fegica che Figisc/Anisa Confcommercio, anche l’ultimo incontro “non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi”, spiegano, aggiungendo che “le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori. Appare ormai chiaro che ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto”.

Cosa succede ora

Il confronto a questo punto si sposta in Parlamento “dove i benzinai hanno già avviato una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata