Nella tragedia morirono 32 persone. Il sindaco: "mi trovai di fronte ad uno scenario oltre l'immaginario. Solo la vista dei miei concittadini, già accorsi in porto per i soccorsi, mi diede l'energia adrenalinica necessaria per affrontare la notte"

Si sta lentamente popolando l‘isola del Giglio: da stamani da ogni traghetto in arrivo al Giglio Porto scendono soccorritori e alcuni superstiti di quella notte di 10 anni fa, quando la nave da crociera Costa Concordia naufragò davanti all’Isola del Giglio (Grosseto). Nella tragedia morirono 32 persone. Alle 12 la prima tappa della lunga cerimonia pubblica organizzata per il decennale della tragedia: la messa a suffragio nella chiesa dei santi Lorenzo e Mamiliano celebrata dal vescovo padre Giovanni Roncari, alla presenza della Banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Diverse le testimonianze al termine della Santa Messa, dai superstiti al sindaco. “Sono anni che restiamo in silenzio, nel nostro doveroso dolore – dice Luana, una dei superstiti , parlando in chiesa -. Oggi vogliamo dare il giusto riconoscimento al sindaco Ortelli, amico sincero. Un grazie a tutta la comunità gigliese, che quella tragica notte ha accolto, soccorso e accudito migliaia di persone smarrite e impaurite. Un grazie a tutti i volontari, che senza sosta hanno portato avanti attività di ricerca e recupero. A voi la nostra immensa gratitudine. È come se da quella tragica notte le vite di tutte le persone coinvolte siano legate da un filo invisibile. Ci furono vite strappate da chi, con leggerezza, ha fatto sì tutto questo potesse accadere. È bastato un attimo per spegnere i sorrisi e le vostre vite. Non ci saranno attimi in cui non vi ricorderemo, in cui il nostro pensiero non volerà alle 32 vittime della Costa Concordia“. “Di quei momenti concitati ricordo tutto, come fosse ieri – risponde invece il sindaco -. La corsa in porto, i naufraghi che arrivavano sul molo, le luci della nave, la gente del Giglio che scendeva in piazza per un evento di cui non si conosceva ancora la portata”. “Furono ore frenetiche, in cui i cittadini del Giglio offrirono aiuto, determinate nel tentativo di mettere in salvo il maggior numero di persone e che, senza l’intercessione della Divina Provvidenza, avrebbe assunto dimensioni paurose”, ha aggiunto Ortelli. “I miei collaboratori mi parlavano di semplice avaria alla nave. Ma mentre mi guadagnavo la strada per il porto – ha aggiunto il primo cittadino gigliese – ebbi il dubbio atroce. E poco dopo mi trovai di fronte ad uno scenario oltre l’immaginario. Solo la vista dei miei concittadini, già accorsi in porto per i soccorsi, mi diede l’energia adrenalinica necessaria per affrontare la notte” 

“Dall’anno prossimo abbasseremo i riflettori, in modo tale che l’isola possa riprendere il suo percorso naturale e i suoi ritmi sociali. Dal prossimo anno la celebrazione sarà più intima e locale. Quella di oggi sarà l’ultima celebrazione pubblica: non vogliamo dimenticare la tragedia, ma vogliamo rispettare le 32 vittime”, ha poi chiarito il sindaco. “Il consiglio comunale ha deciso di celebrare ogni 13 gennaio con la ‘Giornata della memoria’ perché è doveroso nei confronti dei parenti delle vittime del naufragio”.

Anche il governatore dell Toscana ha raggiunto l’isola per partecipare alla commemorazione. “La Toscana è con tutti loro, con le persone che sono decedute e con tutti i loro parenti, con le persone che hanno vissuto quelle drammatiche vicende. Sono le 10 del mattino a Porto Santo Stefano e sono in partenza per l’Isola del Giglio. Dieci anni dalla triste, drammatica vicenda della Concordia. Vogliamo ricordare prima di tutto le vittime, ma anche quello che significò per l’Isola del Giglio la solidarietà, il mettersi a disposizione, l’accogliere coloro che vissero drammaticamente dalla nave il doversi trovare da una giornata di vacanza in crociera nella situazione di dover lottare per salvarsi la vita”. Così in un video su Facebook il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, in partenza per recarsi alla cerimonia per il decennale del naufragio della Costa Concordia, prevista oggi all’Isola del Giglio (Grosseto).

L’ex capo della Protezione Civile Gabrielli: “Anche altri responsabili per Concordia”

Il naufragio della Costa Concordia “ci insegna che si possono fare degli errori, degli errori tragici e anche degli errori sistemici. Perché io ritengo che c’è un responsabile penale, ma ci sono anche altri responsabili di quella tragedia”. Lo ha detto parlando ai giornalisti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Franco Gabrielli, che dieci anni fa, nel giorno del naufragio della Costa Concordia davanti le coste dell’Isola del Giglio (Grosseto), era a capo della Protezione civile . “Al tempo stesso – ha aggiunto Gabrielli – ci insegna che è possibile il riscatto, che è possibile porre rimedio agli errori, e anche che laddove si creano e realizzano corrette sinergie si possono conseguire cose straordinarie. Credo che non si possa mai dare giustamente risalto alle cose dei vivi, se non si onorano i morti: e questo è un fondamento stesso della nostra cultura. Per me – ha concluso Gabrielli – le vicende più laceranti sono stati gli incontri con i familiari delle vittime: la restituzione dei corpi, su cui piangere, è un valore irrinunciabile della nostra civiltà”.

Il ricordo dei Vigili del Fuoco

“Dieci anni fa il naufragio della Costa Concordia davanti l’Isola del Giglio. Centocinquanta vigili del fuoco, tra cui sommozzatori ed esperti speleo, lavorarono da subito per prestare soccorso ai passeggeri e ricercare i dispersi: 60 i salvataggi, 32 le vittime”. È il messaggio del corpo dei Vigili del Fuoco lanciato con un post su Twitter stamani nel decennale del naufragio della nave da crociera Costa Concordia sulle coste dell’isola. 

 

Da Toti a Giorgia Meloni, la politica ricorda la tragedia della Concordia

Le immagini della Costa Concordia sono ancora scolpite nelle nostre menti. A dieci anni dal naufragio all’Isola del Giglio, l’Italia non dimentica le 32 vittime e le oltre 100 persone che rimasero ferite”, dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Non dimentichiamo – aggiunge – lo straordinario impegno dei soccorritori per salvare quante più vite possibili e la grande solidarietà degli abitanti dell’isola, in una tragedia che ha lasciato un segno indelebile in tutto il Paese”.
“Nell’immane disastro non si può comunque non ricordare – conclude il presidente di Regione Liguria – che il porto di Genova, attraverso i suoi cantieri, ha dimostrato di saper gestire un’emergenza mai vissuta in precedenza. Infatti quanto avvenuto in seguito sul piano ingegneristico, di recupero del relitto e di ripristino ambientale, ha fatto scuola a livello internazionale dimostrando a tutto il mondo la grande capacità delle nostre lavorazioni navali. Quell’evento ha fortemente colpito il settore crocieristico che però ha saputo, successivamente, recuperare le quote di mercato e rinnovarsi nella direzione di una sempre maggiore sicurezza e tutela ambientale”

“Ricordo ancora quella notte di 10 anni fa: gli attimi di apprensione, il susseguirsi di notizie e la speranza che tutta la gente a bordo riuscisse a tornare salva a casa. Purtroppo non andò così e 32 persone morirono, con la nave che rimase per molto tempo in mare a testimonianza di quella triste giornata. A distanza di 10 anni dal dramma della Costa Concordia, ricordiamo tutte le vittime e continuiamo a chiedere che non ci siano sconti di pena o “misure alternative” per chi è stato condannato per le responsabilità nel naufragio”. Lo scrive su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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