LaPresse e upday presentano gli eventi da non perdere di giovedì 27 dicembre 2018
Terremoto a Catania – Seconda notte senza casa per 600 persone sfollate dai sei comuni del catanese (Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant'Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina) seriamente danneggiati dal terremoto della notte tra Natale e Santo Stefano. I feriti, per fortuna, sono "solo" 28, ma la paura è stata tanta e i disagi cominciano solo adesso. E qualcuno, oggi, dovrebbe rispondere alla domanda che viene dagli sfollati: "Ci sono state almeno cinquanta piccole scosse nei giorni scorsi e nessuno ci ha avvertiti del pericolo". Una domanda che si lega all'altra questione (ovviamente meno grave ma significativa) del Ministro degli Interni Salvini che si fa i selfie con pane e Nutella mentre in Sicilia c'è il terremoto. A Catania non l'hanno presa benissimo. Oggi alle 15,30, comunque, Salvini visita le zone terremotate. Al mattino (10,30) arriva Luigi Di Maio.
Manovra – La prima legge di bilancio del governo Conte affronta l'ultimo passaggio prima dell'approvazione definitiva (che deve avvenire entro il 31 dicembre pena l'esercizio provvisorio). Si torna alla Camera per la terza lettura. Montecitorio aveva infatti già approvato una manovra completamente diversa da quella uscita dalla lunga e complicata trattativa con la Commissione Ue. Il maxiemendamento è arrivato al Senato ed è andato in aula quasi senza che la Commissione Bilancio potesse esaminarlo. L'opposizione ha alzato la voce e minacciato ricorsi alla Consulta. Oggi, alla Camera, si riparte con l'esame in V Commissione (10,30). Questa volta, almeno, i deputati hanno avuto qualche ora per leggere il testo tra cenone e regali di Natale. Il dibattito in Commissione sarà rapido perché domani si andrà in aula. I dubbi sulla "tenuta" tecnica e politica di questo bilancio (che verrà sicuramente approvato col voto di fiducia) sono molti. Vedremo nei prossimi mesi gli effetti sull'economia reale.
Trump e lo shutdown – Nella notte tra Natale e Santo Stefano, il presidente Trump e sua moglie Melanie hanno volato in gran segreto fino alla base Usa di al-Asad in Iraq per incontrare e salutare i militari impegnati in azioni militari all'estero (5mila in Iraq, 15mila in Afghanistan, 2mila in Siria). Un piccolo colpo di scena per rispondere alle critiche sul disinteresse della Casa Bianca per le operazioni militari all'estero e recuperare leadership dopo le dimissioni del Segretario alla Difesa Jim Mattis. Ma al suo ritorno in patria, Trump ritrova lo "shutdown": un quarto della amministrazione Usa è bloccato dal 22 dicembre e rischia di restarlo ancora per diversi giorni. Forse fino fino all'insediamento (3 gennaio) del nuovo Congresso uscito dal voto di Midterm. Trump vuole dal Congresso 5 miliardi per cominciare la costruzione del "muro" ("chiamatelo come volete: muro, recinto, ma ci serve assolutamente") lungo il confine con il Messico. I democratici non vogliono darglieli e il braccio di ferro continua.
Migranti in mare, il Nyt attacca – Continua nel Mediterraneo l'odissea di due navi cariche di migranti. La Open Arms, con a bordo oltre 300 persone, prosegue la rotta verso il porto di Algeciras. La Sea Watch 3 incrocia tra Malta e Lampedusa in attesa di un porto sicuro dove sbarcare una trentina di migranti. Italia e Malta hanno dichiarato che la Sea Watch non può attraccare nei loro porti. Ma sulla homepage del New York Times compare un durissimo attacco alla politica Europea e italiana suimigranti: "E' un omicidio" è il titolo del prestigioso quotidiano Usa che racconta una vicenda che risale al novembre del 2017 che provocò l'annegamento di alcuni migranti per puntare il dito contro l'idea (iniziata da Minniti e proseguita con "doppia durezza" da Salvini) di affidare alla Libia la gestione dei migranti nei nostri mari. Secondo il Nyt l'Europa e l'Italia non possono "subappaltare a partner di dubbia reputazione,i loro obblighi legali e umanitari". E' polemica
Il mercato dei libri – Come tutti gli anni, oggi l'Istat presenta i dati su produzione, vendita e lettura di libri nel nostro Paese. Sono dati relativi al 2017. Numeri che, stando alle anticipazioni fornite dagli editori nei mesi scorsi, dovrebbero essere moderatamente positivi. La grande crisi sembra alle spalle ma per i 1500 editori italiani (solo il 14%, poco più di 200, produce più di 50 titoli all'anno), ci sono ancora elementi di preoccupazione. Il più grave è che i lettori di libri (comunque prodotti: su carta o online) sono ancora diminuiti e, adesso, superano appena il 40% della popolazione. In sostanza, solo 40 italiani su 100 leggono almeno un libro all'anno. La spiegazione più diffusa? "Non ho tempo per leggere". Il punto di riferimento sono i dati del 2016: 68mila titoli, circa per 120 milioni di copie tirate e un giro d'affari di poco inferiore ai 2 miliardi. Crescono le edizioni online e i libri per ragazzi. E gli scrittori italiani vanno piuttosto bene all'estero.
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