I primi della lista saranno i soggetti più anziani e coloro che appartengono alle categorie maggiormente a rischio

La Gran Bretagna ha iniziato la somministrazione della terza dose di vaccino contro il coronavirus alle persone di età superiore ai 50 anni e a quelle dai 16 ai 49 anni con condizioni mediche pregresse. Lunedì, i quattro direttori medici del Regno Unito hanno raccomandato di offrire una singola dose del vaccino Pfizer anche a tutti i giovani sani di 12-15 anni: il lancio è previsto per le scuole già dalla prossima settimana previo consenso dei genitori.

Decisive le sollecitazioni che a Downing Street sono arrivate dalla stampa e dal Committee on Vaccination and Immunization britannico, allarmati dalla rapida diffusione della variante delta del Covid e dallo spettro di un eventuale nuovo lockdown in autunno. Il Servizio sanitario nazionale ha riferito che le prime somministrazioni sono state effettuate agli operatori sanitari. Più di 30 milioni di persone dovrebbero ricevere la terza dose a distanza di almeno sei mesi dalla seconda (più dell’81% degli adulti britannici ha ricevuto due dosi).

Gran Bretagna

Nell’ultima conferenza stampa di Johnson, il premier britannico ha ribadito che ““La pandemia è tutt’altro che finita, ma grazie al nostro programma di vaccini, ai nuovi trattamenti e ai test, siamo in grado di convivere con il virus senza restrizioni significative alle nostre libertà”. Al momento, in Uk ci sono oltre 7 milioni di contagiati ma la diffusione del virus resta sotto controllo con il 66,3% della popolazione vaccinata con entrambe le dosi e un numero relativamente basso di ricoveri ospedalieri (8500 circa, ben al di sotto dei picchi 40mila pazienti registrati durante la seconda ondata lo scorso gennaio).

La misura non incontra il parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha scoraggiato la somministrazione del terzo richiamo fino a quando ogni paese non sarà riuscito a vaccinare almeno il 40% della popolazione. La scorsa settimana, Matshidiso Moeti, direttrice dell’ufficio regionale Oms per l’Africa, ha lanciato l’allarme a proposito del calo previsto di circa il 25% di dosi destinate all’Africa dal programma Covax per il 2021. Un duro colpo dovuto, almeno in parte, anche alla richiesta di paesi “ricchi” (Gran Bretagna inclusa) di avviare campagne per la terza dose. 

 

 

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