Progettavano violenze nei cortei del prossimo fine settima. Il Pm: "Il loro obiettivo era condizionare politica governo su vaccini"

Trovate anche armi da fuoco, tirapugni e spray nelle perquisizioni effettuate nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su 8 no vax indagati per istigazione a delinquere aggravata nell’ambito del blitz. Le perquisizioni hanno interessato le province di Roma, Venezia, Padova, Bergamo e Reggio Emilia.  L’indagine nasce dal monitoraggio degli uffici investigativi milanesi nei confronti dei numerosi gruppi di protesta attivi sul web della galassia no vax. 

Covid, in perquisizioni blitz No Vax trovate armi da fuoco, tirapugni e spray

Gli 8 no vax – uno dei quali è titolare di porto d’arma e già noto alle forze dell’ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto – “figuravano come membri attivi del gruppo Telegram ‘i guerrieri’ ” nel quale venivano progettate azioni violente da realizzare anche con armi ed esplosivi fai da te in occasione delle manifestazioni No Green pass organizzate il prossimo fine settimana in tutta Italia e a Roma. Ci sono anche 3 donne tra gli 8 indagati: le loro abitazioni, nelle province di Milano, altre a Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia sono state perquisite questa mattina dalla polizia. Sono state trovate armi da fuoco (regolarmente registrate), una katana, tirapugni, spray urticante e altre armi improprie. 

Tra gli obiettivi principali dei no vax anche la stampa e le tv: “Quando andremo a Roma i primi” da prendere di mira “sono i giornalisti” utilizzando delle bombe moltov per “far saltare i furgoni delle tv”. Questi alcuni dei messaggi che si sono scambiati i No Vax nelle chat su Telegram, in vista delle manifestazioni del fine settimana contro il Green pass. Gli estremisti volevano aggredire “la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio”.

Al momento non risulta che gli 8 indagati, che questa mattina hanno subito una perquisizione, fossero in possesso di bombe moltov, ma dalle indagini sarebbe inoltre emersa l’intenzione di alcuni membri del gruppo di realizzare una riunione preparatoria in vista dell’appuntamento romano per approvvigionarsi di armi bianche da utilizzare in quell’occasione.

Nelle chat, i no vax incitavano gli altri partecipanti ad armarsi in vista delle manifestazioni. Secondo gli inquirenti avevano in programma “azioni violente” nell’ambito delle manifestazioni No Green pass previste per il prossimo fine settimana in tutta Italia e nella Capitale con l’obiettivo di “mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale“. Nel mirino dei no vax, i politici e le istituzioni e i giornalisti che avrebbero partecipato per lavoro alle manifestazioni a Roma e nelle principali citta italiane. 

Tra i dettagli della chat, c’era anche l’indirizzo del premier Mario Draghi.

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