"Lasciare l'Italia in rosso ed arancione fino a fine aprile altrimenti il sistema non regge", spiega il presidente Cartabellotta

“Se riapriamo le scuole non possiamo riaprire altro finchè la situazione degli ospedali non migliora”. E’ l’avvertimento che Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, lancia dai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’,. “Da un punto di vista sociale sono convinto che le scuole debbano essere le prime a riaprire e le ultime a chiudere – ha spiegato -. Detto questo, c’è bisogno di un adeguato livello di sicurezza nelle scuole, compresa anche la questione trasporti, e dobbiamo essere consapevoli che se riapriamo le scuole non possiamo riaprire altro, in questo senso la decisione di aprire le scuole va di pari passo con la decisione di lasciare l’Italia in rosso ed arancione fino a fine aprile altrimenti il sistema non regge”.

La situazione, secondo il Gimbe, è grave soprattutto negli ospedali: “C’è una situazione ancora critica negli ospedali, soprattutto in alcune regioni il sovraccarico ospedaliero rappresenta il principale elemento di criticità della terza ondata”, dice il presidente Cartabellotta.

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