L'ad della massima serie: "Giochiamo in impianti pensati negli anni Novanta. Bisogna ammodernarli"

Il calcio non è soltanto uno sport. È un prodotto che deve tener vivo l’interesse dei tifosi non soltanto durante la gara, ma durante tutta la settimana. Per questo la Serie A si è trasformata prima in una media company e adesso in una società che fa intrattenimento a tutti gli effetti”. Così a LaPresse Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, a margine del suo intervento in occasione del Globe Soccer Forum, organizzato in Sardegna a seguito della prima edizione dei Globe Soccer Europe Awards.

“L’obiettivo è raccontare nell’arco dell’anno tutta una serie di storie. Partiranno una serie di reality anche all’estero, per conoscere i migliori giocatori anche all’estero, in Medio Oriente, per capire chi di loro ha le skill per entrare nelle nostre primavere”, ha annunciato l’ad, che poi si concentra sulla questione stadi: “Purtroppo giochiamo in impianti pensati negli anni ’90. Bisogna ammodernarli per competere con gli altri, anche perché nuovi stadi comportano nuovi ricavi”.

De Siervo, quindi, auspica una proficua collaborazione sul tema con le istituzioni e con il governo, sul cui provvedimento in merito a una eventuale commissione sulla gestione finanziaria dei club di Serie A è invece molto scettico: “Il problema non era il controllo, che in come tutti gli altri sistemi evoluti può essere progressivo e costante. Un’authority di questo tipo non è quello che avevamo chiesto, mentre per contro avevamo chiesto un intervento che ancora non c’è stato nel supporto al calcio e al calcio di Serie A, per il rifacimento degli stadi e degli impianti”.

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