Lascia il calcio dei club "ma se dovesse arrivare una nazionale che mi fa scattare un qualcosa potrei dire di sì"

L’addio tra le lacrime dopo aver portato il Cagliari ad una insperata salvezza: Claudio Ranieri saluta il calcio dei club e lo fa a modo suo, con la classe e l’eleganza che lo hanno sempre contraddistinto. Dalla sua prima stagione da allenatore in Serie A (1990/91), Ranieri ha collezionato la bellezza di 912 panchine nei maggiori 5 campionati europei, solo Arsène Wenger (988) ne ha dirette di più nel periodo. Osannato da tutto il pubblico della Unipol Domus in piedi al suo ingresso in campo prima della partita contro la Fiorentina, persa malamente per 3-2 dopo 101′ incredibili minuti, il suo momento è arrivato al termine quando il presidente rossoblù Tommaso Giulini ha organizzato per lui una toccante ultima passerella.

Prima un giro del campo con la squadra per ricevere un’altra ondata di applausi da tutti i tifosi e poi un discorso per salutare una terra, la Sardegna e una città Cagliari, che gli ha dato tanto e a cui lui ha dato tanto. In precedenza, Ranieri aveva già parlato del suo addio calcio di club e del suo futuro. “Prima del Cagliari avevo avuto 2-3 richieste che non si erano concretizzate, e dentro di me dicevo ‘cosa c’è dietro?’. Poi quando è arrivato il Cagliari mi sono detto ‘ecco perché’. Il fato voleva che chiudessi il cerchio con il Cagliari”, ha detto il tecnico romano ai microfoni di Sky.

“Chiudo la mia carriera di allenatore di club qua, se un domani ci dovesse essere una nazionale, non parlo di quella italiana, c’è Spalletti ed è una mano santa, ma se dovesse arrivare una nazionale che mi fa scattare un qualcosa potrei dire di sì. Ma altre squadre di club non ne prenderò”, ha aggiunto. “Io ho chiuso la porta dei club, credo nel destino degli uomini e soprattutto nel mio destino – ha detto poi Ranieri – Durante la stagione mi sono detto ‘devo concludere bene’. Se le cose vanno bene allora vado via perché allora il cerchio sarebbe veramente perfetto, con tre promozioni e due salvezze. Sono un uomo fortunato, devo chiudere così”.

Dopo i tanti messaggi di affetto ricevuti nei giorni scorsi, Ranieri ha ricevuto ovviamente anche l’omaggio della Fiorentina, una delle tante squadre allenate dal tecnico romano nella sua lunghissima carriera, in particolare fra il 1993 e il 1997. Prima della gara la società viola ha donato, dalle mani del direttore sportivo Daniele Pradè, una maglia ufficiale con il numero 1. Ranieri “di speciale ha che ha ottenuto risultati grandiosi, come a Leicester, ma ricordo anche un Parma strepitoso e poi quest’anno a Cagliari”, ha dichiarato nel prepartita Italiano. “Una persona straordinaria, ben voluta da tutti, una grandissima carriera da ammirare e noi oggi siamo qui per la sua ultima partita”, ha aggiunto il tecnico viola ai microfoni di Dazn prima della gara della Domus Arena. 

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