L'allenatore che ha riportato lo Scudetto in casa rossonera si trova con le spalle al muro

 La “settimana chiave” del Milan, per usare le parole dell’ad Giorgio Furlani, non è iniziata come speravano in via Aldo Rossi. Non solo la squadra non è riuscita a centrare le semifinali di Europa League, ma lo ha fatto perdendo malamente all’Olimpico contro una Roma che si è dimostrata più cattiva e concreta nell’approcciare la partita. Una prestazione deludente quella del Milan, che ancora una volta è mancato nei suoi protagonisti più attesi uno su tutti Rafa Leao. Sul banco degli imputati, però, c’è soprattutto Stefano Pioli.

L’allenatore che ha riportato lo Scudetto in casa rossonera, conquistando anche una semifinale di Champions l’anno scorso, sembra ormai arrivato al capolinea della sua avventura e a fine stagione potrebbe lasciare la panchina del Milan. Subito dopo il ko dell’Olimpico, mentre i calciatori venivano duramente contestati dai tifosi presenti allo stadio (“tirate fuori i c……i”) sui social ha iniziato a spopolare l’hashtag #PioliOut. “Mi aspettavo che la squadra potesse giocare meglio e vincere. Non sono soddisfatto. I tifosi hanno ricordato quanto sarà importante la gara di lunedì e non saranno stati sicuramente contenti della partita di oggi”, ha commentato Pioli a fine partita. Quanto al futuro, quello “sarà pensare alla prossima partita, le somme si tirano alla fine”.

Il riferimento è naturalmente all’attesissimo derby della Madonnina in programma lunedì 22 (sarà la prima volta), una partita in cui l’Inter vincendo diventerebbe campione d’Italia per la ventesima volta (1 a tavolino, ndr) proprio davanti ai tifosi rossoneri. Sarebbe uno smacco gravissimo, che difficilmente sarebbe perdonabile. Ecco perchè Pioli si trova con le spalle al muro e con tutta la pressione addosso per cercare almeno di evitare questa onta. “Sarà sicuramente un appuntamento importante, quest’anno non siamo inferiori rispetto allo scorso anno nelle competizioni europee. Dobbiamo puntare a fare meglio in campionato, dobbiamo dimostrare di avere subito una reazione e di fare un grande derby”, ha detto ancora il tecnico rossonero dopo il ko contro la Roma. Solo pochi giorni fa Pioli ha ricevuto il rinnovo della fiducia da parte dell’ad Furlani (“È da inizio stagione che dopo ogni sconfitta emergono critiche al mister e i dubbi relativi al suo futuro. Posso solo dire di essere fortunato ad averlo con noi”) ma è chiaro che un’altra sconfitta e un’altra prova deficitaria nel derby potrebbe portare la triade Furlani, Moncada e Ibrahimovic a decidere definitivamente di cambiare nella prossima stagione.

Per il momento di nomi per il dopo Pioli ne sono circolati pochi, senza nulla di concreto, si è parlato nei mesi scorsi di Antonio Conte e di Roberto De Zerbi (milanista da sempre, ndr) ma la società ha sempre prontamente smentito confermando la massima stima nei confronti di Pioli. Ora però che la stagione volge al termine e che appunto si dovranno tirare le somme, per il tecnico emiliano sono più le note negative che quelle positive. Perché i risultati fin qui parlano chiaro: il Milan di fatto non è mai stato in corsa per lo Scudetto, subito staccatosi dall’Inter e dalla Juve su cui poi però ha rimontato fino a blindare quanto meno il secondo posto. Ma a fare male è stata soprattutto l’eliminazione nella fase a gironi della Champions League contro due squadre come Borussia Dortmumnd e Paris Saint-Germain che si sono arrampicate fino alle semifinali del torneo. Come se non bastasse, il Milan ha fallito anche l’assalto alla Coppa Italia (fuori per mano dell’Atalanta) e ora quello all’Europa League che avrebbe quanto meno dato la possibilità di scrivere la storia in quanto è l’unico trofeo che ancora manca nella bachera rossonera. Insomma, per Pioli questo finale di stagione potrebbe diventare un lungo stillicidio verso l’annuncio di un divorzio che sembra ormai inevitabile e che neanche vincere il derby potrebbe scongiurare. 

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