Per i nerazzurri decisive le reti di Dzeko e Mkhitaryan

Grande Inter, piccolo Milan. La squadra di Inzaghi si aggiudica il primo round del doppio Derby di Champions League e si può dire che con il 2-0 di stasera ha già un piede e mezzo nella finale di Istanbul. Milan punito due volte nei primi dieci minuti da Dzeko e poi da Mkhitaryan, con Calhanoglu che colpisce anche un palo clamoroso. Il Milan, privo dell’infortunato Leao, di fatto non riesce quasi mai ad impensierire Onana (se si eccettua un palo di Tonali nella ripresa) e anzi rischia a più riprese di incassare pure il terzo gol.

Gara preparata alla perfezione da Inzaghi, che di fatto ha disinnescato le poche armi a disposizione di Pioli leggi un Theo Hernandez non pervenuto, così come un Giroud servito poco e male. E’ apparsa netta la differenza di brillantezza e di fisicità della squadra nerazzurra, rispetto a una formazione rossonera in evidente affanno soprattutto in difesa. Inoltre con l’uscita per infortunio di Bennacer, per Pioli sono rimaste davvero poche alternative in un attacco apparso asfittico. La sensazione è che al ritorno, in uno stadio che sarà questa volta tutto nerazzurro, al Milan servirà un autentico miracolo per ribaltare questo risultato. Per l’Inter la ‘vendetta’ per la semifinale del 2003 si sta già materializzando. Nel Milan assente Rafael Leao infortunato, gioca Saelemaekers a sinistra con Brahim a destra.

Nell’Inter parte titolare Calhanoglu con Brozovic in panchina, dove siede anche il recuperato Gosens. Attacco affidato a Dzeko e Lautaro, con Lukaku pronto a subentrare. Meazza tutto esaurito (incasso record da oltre 10 milioni di euro) e atmosfera da brividi, in Curva Sud al momento dell’ingresso in campo delle squadre è comparso un enorme Diavolo rossonero abbinato a spettacolari giochi di luce e con un altra coreografia con la scritta ‘Forza Milan’ nella tribuna opposta a quella centrale. Anche la Curva Nord riservata ai tifosi nerazzurri è stracolma e colorata dei colori della Beneamata con un mega striscione con la scritta ‘Curva Nord Milano’. In tribuna i vertici societari, con il patron milanista Gerry Cardinale arrivato di proposito dagli Stati Uniti. Con lui il presidente Paolo Scaroni, il neo ad Giorgio Furlani e il dt Paolo Maldini. Per l’Inter presente il presidente Steven Zhang, con i due ad Beppe Marotta e Alessandro Antonello.

Pronti via e dopo appena otto minuti l’Inter passa in vantaggio con una girata mancina di Dzeko su calcio d’angolo di Calhanoglu, Calabria in marcatura paga la differenza di fisicità con il bosniaco. Milan letteralmente in bambola, tanto che dopo solo tre minuti arriva anche il raddoppio nerazzurra firmato da Mkhitaryan bravissimo ad inserirsi in area di rigore e a battere Maignan su assist da sinistra di Dimarco con velo decisivo di Lautaro. Letteralmente sotto shock, la squadra di Pioli prova a reagire buttandosi in avanti ma ad andare vicina al gol è ancora l’Inter con un destro potente dalla distanza di Calhanoglu respinto dal palo con Maignan che poi salva il risultato su un tiro di Mkhitaryan da centro area. Come se non bastasse, nel Milan si fa male anche Bennacer sostituito da Junior Messias che va sulla destra. Pioli sposta Brahim alle spalle di Giroud per uno schieramento più offensivo, arriva così la prima vera occasione alla mezzora con Calabria che prova a sorprendere di tacco Onana. Sul capovolgimento di fronte pasticcio in area milanista, con Lautaro che cade in area a contatto con Kjaer. L’arbitro concede il rigore e ammonisce il centrale danese, ma richiamato dal Var torna sui suoi passi negando il penalty ai nerazzurri e togliendo il giallo a Kjaer. In effetti il contatto tra i due sembra troppo lieve per essere punito con il rigore. E’ di fatto questo l’ultimo brivido di un primo tempo da dimenticare per il Milan e da incorniciare per l’Inter.

Primo vero squillo rossonero in apertura di ripresa, con un sinistro a giro dal limite di Brahim Diaz di poco a lato. Subito dopo ci prova anche Messias, con una conclusione quasi in fotocopia e sempre larga. La squadra di Pioli, però, continua a concedere troppo quando la palla ce l’hanno gli avversari. Così alla prima sortita l’Inter sfiora il tris con Dzeko, fermato da Maignan in uscita disperata su assist filtrante di Bastoni. Pioli prova a correre ai ripari togliendo un Kjaer in evidente difficoltà, al suo posto Thiaw. Dentro anche Origi al posto di Saelemaekers in attacco. Replica Inzaghi con Brozovic al posto di Mkhitaryan, dentro anche Lukaku per Dzeko e De Vrij per Dimarco. Il Milan con orgoglio prova a riaprire i giochi proprio con una iniziativa di Origi, da cui scaturisce una palla di Giroud per Tonali che colpisce il palo dal limite dell’area. Dopo un contatto sospetto in area nerazzurra tra Krunic e Bastoni (check del Var che non ravvisa irregolarità), Inzaghi toglie anche Lautaro per Correa e un grande Calhanoglu per Gagliardini. Finale di assoluto controllo per l’Inter, che non concede spazi e spegne sul nascere tutti gli ultimi tentativi rossoneri racchiusi in un sinistro dal limite del neo entrato Pobega facile preda di Onana. Dopo quattro minuti di recupero Gil Manzano manda tutti negli spogliatoi e c’è da giurarci in quello nerazzurra sarà grande festa.

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