L'allenatore alla vigilia del posticipo della 27a giornata in programma domenica sera a San Siro

Una sfida fondamentale per la lotta Champions. Dopo l’accesso ai quarti di Europa League Massimiliano Allegri continua a pungolare la sua squadra in campionato, ricordando che sul campo la Juventus ha 53 punti, tre in più dell’Inter che domenica i bianconeri incroceranno a San Siro con l’obiettivo di chiudere bene questo ciclo di partite prima della sosta per le nazionali. Sulla carta il posticipo della 27/a giornata è la sfida meno importante delle tre in programma in poco più di un mese – il derby d’Italia andrà in scena anche nella semifinale di coppa – ma il tecnico toscano tiene alta la concentrazione e l’attenzione del gruppo. “E’ sempre una partita meravigliosa e affascinante, noi dovremo essere molto bravi – ha sottolineato nella conferenza della vigilia – E’ un test importante contro una squadra forte fisicamente e molto forte sulle palle alte e che arriva con l’entusiasmo della qualificazione ai quarti di Champions League. Dobbiamo fare bene”.

“Difendere il secondo posto”

Il Collegio di Garanzia si esprimerà sulla penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze il prossimo 19 aprile, fino ad allora la Juve ragionerà con i punti acquisiti sul terreno di gioco. “In questo momento bisogna difendere il secondo posto. Il resto non conta, può piacere e non piacere – ha evidenziato Allegri – Siamo tre punti avanti all’Inter, quattro sulla Lazio, cinque sul Milan e sei sulla Roma. Quello che succederà fuori dal campo non ci deve riguardare, noi dobbiamo guardare quello che facciamo in campo. Se a fine anno la squadra al netto delle sanzioni sarà quinta o sesta in classifica vorrà dire che le cose non saranno andate bene”.

La formazione dei bianconeri

Se in casa Inter il morale è alto per il superamento del turno in Champions League, anche la Vecchia Signora può sorridere per esser rientrata da Friburgo con un biglietto per i quarti, seppur del torneo europeo con meno blasone. Rispetto agli uomini di Inzaghi però la Juve dovrà sopperire a 48 ore in meno di recupero, aspetto da non trascurare al termine di un tour de force per entrambe le squadre. La formazione bianconera, vuoi per le assenze, vuoi per l’obbligo di gestire alcuni giocatori appena rientrati, come Di Maria e Chiesa, non si discosterà comunque più di tanto da quella che ha trionfato in Germania. Bonucci e Miretti restano in dubbio, Alex Sandro e Milik, oltre a Pogba (“difficilmente sarà a disposizione dopo la sosta”) non saranno invece della partita. Vlahovic, in virtù della squalifica di Kean, dovrà quindi fare gli straordinari, dietro probabile conferma per Gatti (“ha tanta energia, l’altra sera ha fatto una buona partita e può essere che giochi di nuovo”). Il vero nodo riguarda l’impiego, e in quali modalità, di Chiesa e Di Maria come partner del centravanti serbo. Il Fideo “sta bene” e dovrebbe partire per Milano, l’attaccante ha ritrovato la via del gol a Friburgo e scalpita per giocare dall’inizio. Ma la Juve, in vista di un mese di aprile di fuoco, dentro e fuori dal campo, non vuole più perdere i propri gioielli dopo averli attesi a lungo.

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