Il Codacons intanto chiede l'intervento della Figc sul caso

"È un grande caos in cui non entro certamente io". È il commento lapidario dell'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, uscendo dal suo ufficio nel centro di Milano, a chi gli chiedeva se è il caso di prendere provvedimenti su Mauro Icardi, capitano nerazzurro, dopo la polemica ingaggiata con la Curva Nord. Moratti subito dopo si è infilato in macchina non rispondendo alle altre domande dei cronisti che lo aspettavano.

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Intanto il Codacons ha chiesto l'intervento della Procura della Repubblica e della Figc su alcune frasi presenti nell'autobiografia di Icardi. Il passaggio oggetto di contestazione così dice: "Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall'Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo". Secondo il Codacons "non è consentito in un paese civile esprimere frasi di tale portata. Gli organi di vigilanza dello Stato, procura e Figc sono stati notiziati dal Codacons di quanto è accaduto ed è stato richiesto un intervento. In qualsiasi società queste frasi devono considerarsi inappropriate e violente, capaci per se stesse di generare situazioni di violenza. Il Codacons invita i tifosi dell'Inter a reagire gettando in campo fiori simbolo di pace e gioia".

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