Elemento che conferma e rinsalda l’unione primordiale che lega l’uomo all’acqua regalando un cheto e profondo sussulto emotivo nel prendere contatto con la natura
Questa settimana voglio parlarvi di ciò che accade in uno stagno, dove l’acqua rinfresca i suoi abitanti e si diverte schizzando e zampillando dalle fontane. Quello stagno che conferma e rinsalda l’unione primordiale che lega l’uomo all’acqua regalando un cheto e profondo sussulto emotivo nel prendere contatto con la natura.
Lo stagno è in tutto e per tutto un incredibile serbatoio di vita nel quale la meraviglia si rinnova in ogni momento, in una biodiversità colma di sorprese. Nello stagno troviamo, infatti, una miriade di piante acquatiche, dalle più piccole alle più grandi: eichhornie, pistie, papiri, iris, equiseti, giunchi, ninfee, fior di loto, la scelta botanica è davvero abbondante. Ma non solo piante. Per avere un buon equilibrio lo stagno deve contenere anche pesci, tartarughe, rane e ranocchi, mentre, insetti e libellule saranno naturalmente attratti da foglie e fiori.
E le zanzare? Le temibili zanzare? Nessuna paura. Sfatiamo una volta per tutte il preconcetto che uno stagno possa portare colonie di zanzare a fastidiarci. Non è proprio così. Se è vero che le zanzare vengono attratte dagli ambienti umidi dove alcune specie vanno a deporre, è altrettanto vero che un ambiente acquatico in equilibrio favorisce la presenza di predatori sia delle zanzare che delle loro larve, come anfibi, libellule ed altri insetti che, oltre a predarle, producono in acqua sostanze che le allontanano dai nostri specchi d’acqua.
È bello perdersi nelle mille sfaccettature di uno stagno. Brulica di vita in ogni istante: un pesce che sfiora e scompiglia la superficie piatta dell’acqua, una libellula che si posa sulla foglia di un fior di loto, la tartaruga che si inabissa per riemergere poco più in là. E poi le piante bellissime che lo abitano, una su tutte: la ninfea.
La ninfea (Nymphae, il nome botanico), è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Ninfeaceae che produce fiori acquatici molto grandi e decorativi. Sono probabilmente le più note tra le piante acquatiche, sono perenni, e offrono una quantità di varietà e colore dei fiori davvero notevole. Fioriscono da maggio fino all’arrivo dei primi freddi e trovano il loro miglior habitat nelle zone a clima caldo-temperato. In natura crescono nelle calme acque degli stagni o in quei corsi d’acqua quieti. Le foglie, tipicamente arrotondate e tagliate su di un lato, si appoggiano sulla superficie dell’acqua e in poco tempo sono in grado di ricoprire discrete superfici, che ti verrebbe da camminarci sopra, ma non siamo ranocchi, meglio limitarci ad osservarle.
La fioritura abbonda per tutta la stagione in una moltitudine di fiori dalla breve durata. Infatti, come l’hemerocallis, di cui vi ho parlato la settimana scorsa, anche i fiori della ninfea sbocciano alla mattina per richiudersi ed appassire alla sera. Ma ciò non è affatto un problema, anzi, lo spettacolo è emozionante. Si dice che Claude Monet abbia dipinto oltre duecento ninfee osservando lo stesso stagno. Questo a riprova di quanto può essere diversa e bella la stessa cosa ogni giorno, quando la guardi con passione e quando la guardi con amore.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata