E' detto anche “giglio del Nilo, o giglio africano”, con chiaro riferimento alle sue origini

Estate, stagione del caldo e delle lunghe giornate di luce, stagione di vacanze, di mare, di viaggi e di avventura. Sarà forse per la pelle che si abbronza, e che per questo la si mostra con maggior generosità, ma in estate siamo tutti più belli. L’estate è la stagione del corteggiamento e degli innamoramenti fugaci. L’estate, dacché esiste, è la stagione dell’amore. Di questa meravigliosa stagione ho voluto trovare il suo fiore, sia in termini di periodo di fioritura, che di significati. E non mi è stato difficile trovarlo: bellissimi fiori che si ergono dal terreno su un gambo verde e lungo, alla cui sommità appare una sfera composta da tanti fiori, perfettamente rotonda, di un colore blu pervinca straordinario. Vi sto parlando del magnifico Agapanthus, una pianta che sembra portare il mondo in cima al gambo.

Spesso, le risposte alle domande più complicate risultano essere le più semplici, e difatti, per trovare la giusta connessione tra la stagione dell’amore e il suo fiore, mi è bastato tradurne il nome: Agapanthus, infatti, deriva dal binomio greco “Agape”, il cui significato è amore universale senza confini, e “Anthos”, ovvero, fiore. Et voilà, le jeux sont fait!

LA STAGIONE DEGLI AMORI, E DELL’AGAPANTHUS

Detto anche “giglio del Nilo, o giglio africano”, con chiaro riferimento alle sue origini, L’Agapanthus appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae e la fioritura, composta da tanti piccoli calici uniti in un unico fiore su di un unico gambo, ci rimanda ad una visione romantica di coesa condivisione. Grandi ciuffi verdi di foglie lunghe e carnose che, come virgole, si piegano all’indietro, e dalle quali si innalzano lunghi steli verdi, alti fino ad un metro, sulla cui sommità fiori tondi e azzurri esplodono come bolle d’acqua cristallina. Che fiore strepitoso, l’Agapanthus! Tanti piccoli fiori come globi florali si ergono al cielo imitandone la colorazione azzurra, come per scomparire e confondersi con esso.

 

Marc Chagall ne subì il fascino e l’influenza

Tra i tanti artisti rapiti ed ispirati da questo fiore, Marc Chagall, più di tutti, ne subì il fascino e l’influenza. Lo volle come protagonista del suo giardino in Provenza, e pare che il “periodo blu”, il periodo nel quale nei suoi dipinti dominava questa colorazione, fosse dovuto proprio all’amore sbocciato per questo fiore che inondava il suo giardino.

La pianta di Agapanthus è un’erbacea perenne con un apparato radicale formato da rizomi simili a bulbi con radici carnose. Le foglie, nastriformi e incurvate verso il basso, crescono direttamente dal rizoma e, a seconda della specie o della varietà, possono essere caduche o sempreverdi, e formano dei veri e propri cespugli. La fioritura, nelle tonalità dell’azzurro, del blu, e del bianco, in base alle varietà, avviene all’inizio dell’estate manifestandosi in una straordinaria esplosione floreale. L’alto fusto di queste piante concede fino a due-tre fioriture durante la bella stagione, creando un effetto decorativo di rara bellezza. Nel Nord Italia è molto comune la coltivazione in vaso, che consente il ritiro invernale e ne favorisce la fioritura grazie allo spazio ristretto in cui sono confinate le radici. Nelle zone a clima temperato, invece, li si può ammirare in giardini ed aiuole. L’agapanto predilige il caldo ed è quindi consigliato esporlo in zone molto soleggiate, cercando però, perlomeno durante i mesi estivi, di trovare una zona che regali alla pianta alcune ore di ombra, magari quando il sole è al suo picco e fa più caldo.

 

David_Zonta

Il fiore della scorsa settimana

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