Limiti delle polveri sottili vicini al limite di legge. La Regione Lombardia ha fatto scattare i divieti anti-smog in 9 province

Milano è sotto scacco per la qualità dell’aria, con livelli di inquinamento di molto oltre la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). E, dopo neanche due mesi dall’inizio dell’anno, si ritrova già vicina al limite di legge per i giorni di sforamento consentiti delle polveri sottili (PM10) in tutto il 2024: dal primo gennaio al 18 febbraio siamo a 28, quando il massimo è di 35 giorni all’anno (con una media quotidiana oltre i 50 microgrammi per metro cubo). Se da un lato il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, difende la sua città, dall’altro la Regione prova a intervenire all’ultimo minuto facendo scattare, fin dalle prossime ore, i divieti anti-smog. Milano soltanto qualche ora prima era stata indicata (il 18 febbraio) – dal sito svizzero ‘IQAir’ – tra le città più inquinate al mondo. “Sono le solite analisi estemporanee gestite da un ente privato – afferma Sala – chi fa queste analisi? Arpa fa altre analisi che dimostrano tutto il contrario”.

Secondo il delegato del Wwf Lombardia, Gianni Del Pero, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente conferma la “pessima qualità dell’aria“, e “lo fa ormai da decenni”. Dati, quelli dell’Arpa regionale che – riportati ed elaborati da Legambiente Lombardia – “hanno fatto registrare domenica (il 18 febbraio) livelli di PM2.5 di 118 microgrammi per metro cubo come media giornaliera”, ovvero “un valore 24 volte più alto dei livelli raccomandati dall’Oms su base annuale”. “Siamo in un periodo critico per l’inquinamento atmosferico – afferma Guido Lanzani, responsabile Qualità aria dell’Arpa Lombardia – questo non si può negare”, ma allo stesso modo “non si può confermare quello che è stato pubblicato con la classifica del sito IQAir” in quanto “non significativa e non rappresentativa”. Quindi Sala afferma di esser comunque al lavoro “per migliorare l’aria” dal momento che “non abbiamo fatto miracoli nessuno di noi, né la Regione, né Milano”. Qui, il richiamo a distanza è per il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che aveva detto di fare “miracoli per ridurre” le emissioni di sostanze inquinanti.

La regione Lombardia farà scattare fin dalle prossime ore i divieti anti-smog, come per esempio limitazioni alla circolazione, ai riscaldamenti, e al settore agricolo e all’allevamento. Per il presidente di Sima (Società italiana medicina ambientale), Alessandro Miani, Milano è “una delle città più inquinate d’Europa, e anche a livello mondiale. L’Italia svetta in Europa al primo posto per decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico, con circa 80mila morti all’anno” che “hanno un’incidenza del 10% sul nostro Pil solo in termini di costi sanitari diretti”. Altamente esposti ai danni da inquinamento sono i bambini, e come fa presente Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria, “l’esposizione allo smog nei bambini può produrre effetti tanto acuti quanto cronici”. La situazione, più in generale, tocca tutta la pianura padana. Legambiente ricorda infatti che nel 2023, 18 città su 98 hanno superato i limiti giornalieri di PM10. Di queste 18 città, sono 16 quelle che si trovano nel bacino padano, e 6 sono lombarde (Mantova 62, Milano 49, Cremona 46, Lodi 43, Brescia e Monza 40). I dati per questo inizio 2024 – rileva Legambiente – “fanno temere, per le città della Lombardia, un anno decisamente peggiore. Le istituzioni sono ferme al palo. Si respira dappertutto aria tossica. La qualità dell’aria non è stata mai così pericolosa dall’inverno del 2017”. 

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