Lettera dell'attivista ai ceo delle aziende di combustibili fossili: "Sapevano da decenni che causano cambiamenti climatici catastrofici"

Greta Thunberg all’attacco contro le grandi compagnie petrolifere al World Economic Forum di Davos. L’attivista climatica ha scritto una lettera ai ceo delle aziende di combustibili fossili insieme all’ugandese Vanessa Nakate, Luisa Neubauer dalla Germania e Helena Sumak dall’Ecuador, chiedendo di porre fine all’espansione di questo tipo di attività economiche: un appello che, secondo quanto riferisce lei stessa, ha raccolto già 850mila firme

“Interrompete immediatamente l’apertura di nuovi siti di estrazione di petrolio, gas o carbone e smettete di bloccare la transizione verso l’energia pulita di cui tutti abbiamo urgentemente bisogno”, si legge nella lettera. “Sappiamo che le big oil sapevano da decenni che i combustibili fossili causano cambiamenti climatici catastrofici, hanno ingannato l’opinione pubblica sulla scienza del clima e sui rischi, hanno ingannato i politici con la disinformazione seminando dubbi e causando ritardi”, è l’accusa contenuta nel testo.

“Dovete porre fine a queste attività in quanto violano direttamente il nostro diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile, i vostri doveri di assistenza e i diritti delle popolazioni indigene”, prosegue la lettera-petizione di Thunberg, Nakate, Neubauer e Sumak. “Se non agite immediatamente, sappiate che i cittadini di tutto il mondo prenderanno in considerazione la possibilità di intraprendere qualsiasi azione legale per ritenervi responsabili. E noi continueremo a protestare nelle strade in gran numero”, conclude la missiva.

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