Il magnate stava tenendo un comizio nella città californiana

Circa mille persone hanno manifestato a San Diego, in California, contro l'ormai quasi certo candidato alle presidenziali Usa per i Repubblicani Donald Trump. Si è trattato di in una delle maggiori dimostrazioni messe in campo fino ad ora contro di lui: sono stati almeno 36 i fermi. In California il 7 giugno si terranno le primarie democratiche e repubblicane, queste ultime in cui Trump è ormai unico candidato. I dimostranti scandivano slogan e mostravano cartelli, bandiere americane e messicane, per opporsi alle posizioni sull'immigrazione del magnate, ma hanno anche scavalcato barriere e lanciato bottiglie dando il via a scontri con la polizia.

I disordini si sono verificati fuori dal San Diego Convention Center, durante il discorso di Trump. La città di San Diego, sul confine con il Messico, è considerata binazionale, con molte persone che vivono e lavorano su lati diversi della frontiera. Un terzo della popolazione è latinoamericana. Ogni giorno il passaggio di confone di San Ysidro, che collega San Dieto e Tijuana, è attraversato da circa 300mila persone che si spostano legalmente tra i due Paesi.

Durante il discorso, alcuni dimostranti all'esterno hanno scalato una barriera e lanciato bottiglie contro gli agenti di polizia. Uno di loro è stato tirato giù e arrestato, mentre altri sono stati circondati dai dimostranti e trascinati via. Dopo il comizio, quando il centro convegni si era svuotato, gruppi di sostenitori di Trump e di suoi oppositori hanno iniziato a scambiarsi insulti e lanciarsi oggetti nelle strade. La polizia antisommossa ha dichiarato il raggruppamento illegale e ordinato alla folla di disperdersi. Almeno 35 persone sono state fermate.

 

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