Si preannuncia uno scontro con il presidente Usa dopo l'escalation sui dazi. E molti osservatori parlano già di un G6+1

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che incontrerà i leader di Regno Unito, Italia e Germania prima del G7 al via venerdì 8 giugno in Canada, per rafforzare l'alleanza con gli europei ed elaborare un approccio comune su come comportarsi con il presidente Usa Donald Trump al summit. "Lancio una riunione di tutti i dirigenti europei", cioè la cancelliera tedesca Angela Merkel, la prima ministra britannica Theresa May e il nuovo capo del governo italiano Giuseppe Conte, venerdì alle 10.30 (le 16.30 ora italiana) a La Malbaie, in Quebec, dove si svolgerà il G7 fino a sabato sera. All'incontro dei leader europei parteciperanno anche il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio europeo Donald Tusk, ha precisato Macron.

Il G7, al via in un clima di tensione senza precedenti, segnerà anche il debutto di Conte. Il presidente del Consiglio italiano incontrerà per la prima volta i leader mondiali, e dovrà dimostrare da 'uomo nuovo' di essere pronto a raccogliere la sfida.

TUTTI CONTRO TRUMP – Il vertice appare come una partita sei contro uno. I leader di Canada, Giappone, Francia, Germania, Italia e Regno Unito sono pronti allo scontro, sull'onda dei timori per gli effetti della politica 'America First' sull'economia mondiale. Dopo il ritiro unilaterale di Washington dall'accordo sul nucleare iraniano, l'escalation dei dazi è vista come la negazione dello spirito stesso del G7. Per questo molti osservatori già parlano di un G6+1.

Il primo a dare fuoco alle polveri è stato proprio Macron. Il presidente francese non ha nemmeno atteso l'inizio del vertice vero e proprio per passare all'attacco: i leader non devono avere paura di raggiungere accordi senza il presidente Usa, è stato il messaggio del titolare dell'Eliseo, in conferenza stampa congiunta con il premier canadese Justin Trudeau. Il capo del governo di Ottawa poco prima aveva definito "ridicola" la scelta di Trump, di giustificare con motivi di sicurezza nazionale i dazi doganali su acciaio e alluminio. Lo stesso Trudeau e Merkel hanno già ammesso che sarà difficile persino arrivare a un comunicato congiunto alla fine dei due giorni di incontri. Merkel ha anticipato le sue intenzioni: "nessun compromesso fine a se stesso", quindi rinunciare al comunicato finale "potrebbe essere la cosa più onesta".
 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata