Il campione del mondo in carica si è piazzato davanti a tutti tanto nella prima quanto nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio d'Australia

La stagione 2018 di Formula 1 inizia nuovamente sotto il segno di Lewis Hamilton. Il campione del mondo in carica ha messo subito le cose in chiaro piazzandosi davanti a tutti tanto nella prima quanto nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio d'Australia. Il pilota della Mercedes ha fermato il crono sull'1'23"931 precedendo per poco più di un decimo (+0.127) Max Verstappen, a conferma delle buone impressioni che ha fornito la Red Bull nei test invernali.

Al primo vero riscontro cronometrico che conta le Ferrari si sono piazzate al quarto e al quinto posto, rispettivamente con Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, dietro anche all'altra Mercedes di Valtteri Bottas. È stato un venerdì nero invece per l'idolo di casa Daniel Ricciardo: il pilota della Red Bull ha chiuso settimo, alle spalle della Haas di Grosjean, rimediando anche una penalizzazione di tre posizioni in griglia di partenza per non aver rispettato il limite di velocità in regime di bandiera rossa. I due piloti della scuderia di Maranello in ogni caso sono fiduciosi in vista delle qualifiche e della gara.

"Non è facile trovare un buon set-up, ma la partenza di oggi non è andata male", ha sottolineato il finlandese, distante meno di tre decimi dal miglior tempo di Hamilton. "È stata una giornata normale qui in Australia. È apparso tutto un po' diverso rispetto ai test, ma è normale quando ci si ritrova in un altro posto – ha proseguito il pilota della Ferrari – Il grip della pista è migliorato rispetto allo scorso anno. Ci sono molte foglie sull'asfalto, ma questo non compromette molto la guida". Per gli uomini del Cavallino Rampante si profila una giornata di lavoro intenso per tentare di colmare il gap dalle rivali. "Abbiamo provato diverse cose e abbiamo fatto del nostro meglio per migliorare qui e là. Stiamo facendo le nostre considerazioni sulla strada migliore da percorrere per capire come farlo al meglio. È normale soprattutto all'inizio dell'anno. Vedremo come sarà il tempo domani – ha concluso Raikkonen – Questa sera analizzeremo tutto il lavoro svolto oggi, ricaveremo tutti gli aspetti positivi e vedremo cosa si può fare". Il distacco di mezzo secondo dal britannico non sembra spaventare neppure Sebastian Vettel.

"Abbiamo cercato di trovare il giusto equilibrio con la macchina perché non mi sentivo del tutto a mio agio all'inizio, ma non sono preoccupato perché so che se facciamo tutto per bene, la macchina dovrebbe funzionare", ha confessato il quattro volte campione del mondo, che sul circuito di Albert Park si è imposto l'anno scorso. "Sembra che siamo vicini, il che è una bella notizia, per cui domani dovremmo riuscire a fare qualcosa – ha aggiunto un ottimista Vettel – Questa pista presenta una difficoltà particolare: se non sei del tutto a posto, hai ancora parecchio da recuperare come tempo sul giro, ed io credo che abbiamo ancora molto potenziale da raccogliere. Spero davvero di fare un passo più grande rispetto agli altri". Nell'attesa che i piloti si scontrino in pista a suon di sorpassi e giri record ci hanno pensato i team principal a surriscaldare il già caldo weekend australiano.

Il pomo della discordia è l'ingaggio, da parte della Ferrari, di Laurent Mekies, ingegnere Fia e vicedirettore di gara nella scorsa stagione, che inizierà a lavorare per il Cavallino Rampante da settembre. Secondo il team principal della Red Bull Christian Horner la scuderia di Maranello avrebbe violato un 'gentlemen agreement' tra i team per il quale i dipendenti della Fia non possono essere assunti prima di 12 mesi. Accusa respinta al mittente in conferenza stampa da parte di Maurizio Arrivabene. "Non c'è niente di sbagliato, abbiamo rispettato la legge locale svizzera con la quale Laurent è stato assunto – ha sottolineato il team principal della Ferrari – E siamo andati anche oltre concedendo un periodo di stop di sei mesi". "Ci si può nascondere dietro la frase 'non è nel regolamento', ma come gruppo avevamo concordato qualcosa che non è stato rispettato – ha sottolineato Horner – La cosa più deludente è che proprio la Ferrari o Marchionne premevano per uno stacco di tre anni, ma poi abbiamo trovato l'accordo sui 12 mesi". "Quella era una fase di discussione – l'ultima replica di Arrivabene – Ma la conclusione è stata quella di dare mandato alla Fia di investigare tramite gli avvocati e formulare una proposta che verrà discussa nel prossimo 'stretegy group' del 17 aprile". I semafori devono ancora spegnersi ma il Mondiale di Formula 1 sembra già entrato nel vivo.
 

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