Viene proclamato in caso di tragedie o eventi gravi. Si ricordano i casi relativi alla morte di Silvio Berlusconi e al terremoto dell'Aquila

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a cinque giorni di lutto nazionale, a partire da oggi, in vista dei funerali di Papa Francesco che si terranno sabato alle 10 nel sagrato della basilica di Piazza San Pietro.

Quando viene proclamato il lutto nazionale

Le giornate di lutto nazionale vengono proclamate dal governo in caso di tragedie o eventi gravi, come il decesso di personaggi pubblici di particolare rilievo, catastrofi naturali o incidenti molto gravi che causano vittime e colpiscono in maniera profonda il Paese.

I casi del passato

Nel passato recente, il lutto nazionale è stato stabilito, ad esempio, nel 2023 in occasione del decesso dell’ex premier Silvio Berlusconi, nel 2018 dopo la tragedia del Ponte Morandi di Genova, nel 2009 in seguito al terremoto dell’Aquila e di tre giorni nel 2005 dopo la morte di Giovanni Paolo II.

Cosa succede

In particolare, il Consiglio dei ministri – secondo quanto riportato nel comunicato al termine della riunione – ha disposto: l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici nel periodo di lutto; un minuto di raccoglimento alle ore 10.00 del giorno del funerale negli uffici e nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, ove aperti, ovvero nel primo giorno di apertura dopo il funerale; per i giorni di lutto nazionale, invito a svolgere tutte le manifestazioni pubbliche in modo sobrio e consono alla circostanza; invito a differire gli eventi sportivi o di intrattenimento programmati per il giorno del funerale; designazione degli ambasciatori e dei prefetti in sede a rappresentare il governo italiano al rito cattolico liturgico di suffragio celebrato nelle loro sedi.

Nel periodo di lutto, secondo la circolare di Palazzo Chigi del 18 dicembre 2002, le autorità pubbliche si astengono da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza.

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