L'ad Profumo: "Nel 2020 investiti 70 miliardi per lo Spazio, 12 in Europa e resto in Usa"

Al via oggi, a Roma, G20/ ‘L’Italia per lo Spazio’, la kermesse organizzata dalla Fondazione Leonardo-Civilta’ delle macchine nell’ambito delle diverse iniziative della Presidenza italiana per il G20. Un tavola rotonda a cui partecipano e in cui si confrontano esperti dello Spazio – tra cui Roberto Vittori, astronauta dell’Esa, Josef Aschbacher, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Giorgio Saccoccia dell’Agenzia Spaziale Italiana – ma anche ministri del governo Draghi come il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e la ministra per l’Università Cristina Messa. A concludere i lavori sarà il ministro Vittorio Colao, Autorità delegata per le politiche dello Spazio e dell’Aerospazio.

Ad aprire i lavori, Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine: “Come è noto, il nostro posizionamento nel comparto dello Spazio è particolarmente significativo: per le infrastrutture spaziali altamente strategiche di cui siamo dotati, per la partecipazione ai grandi programmi europei, per l’entità delle collaborazioni internazionali, per la presenza consolidata sui mercati export – ha spiegato -. Le aziende italiane che operano a vario titolo nello Spazio sono circa 200 e generano un giro di affari annuale di circa 2 miliardi di euro. I punti di forza sono costituiti dalle attività del Gruppo Leonardo e della società Avio. C’è poi da considerare che lo Spazio è il nuovo continente di questo secolo, contiene enormi ricchezze e dallo Spazio, tramite i satelliti, dipende oggi gran parte della attività umane”. Lo Spazio, quindi,” é una formidabile leva economica visto che secondo Morgan & Stanley il valore della space industry potrebbe ammontare a 1 triglione di dollari alla fine del prossimo decennio”.

Profumo: “Nel 2020 investiti 70 miliardi per lo Spazio, 12 in Europa e resto in Usa”

Secondo Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo Spa, “gli elementi economici in movimento sono spaventosi. Per dare un’idea nel 2020 nell’economia dello spazio sono stati investiti 70 miliardi di euro, 12 in Europa e il resto in larga parte negli Stati Uniti. Ci sono dimensioni competitive impressionanti che danno un’idea dello sbilanciamento a livello globale, con gli Usa che coprono il 60% del totale degli investimenti. Se prendiamo l’Italia o anche la Francia o la Germania nessuno di noi ha la capacità di poter competere in modo unitario”. Profumo infine si è soffermato sui numeri di Leonardo che copre circa “l’80% dell’economia dello spazio in Italia con le nostre partecipate”, mentre il restante 20% è composto “da una miriade di piccole e medie imprese “che svolgono dei ruoli fondamentali” e vanno a comporre la filiera del settore.

Carta: “Road-map europea, senza regole rischio ‘giungla’ “

“Nel complesso quadro geopolitico internazionale l’Europa potrebbe assumere un ruolo da protagonista nell’armonizzazione degli interessi internazionali: il Vecchio Continente rimane un partner ambito per ragioni scientifiche e politiche. Si tratta dunque di definire una road-map europea per lo Spazio che coniughi in maniera coerente gli investimenti tenendo conto sia degli interessi strategici dell’Ue, sia delle legittime aspirazioni dei Paesi membri. In mancanza di regole condivise rischiamo la ‘giungla spaziale'”. Lo afferma il presidente di Leonardo Spa, Luciano Carta, nel suo intervento all’evento ‘G20 – L’Italia per lo Spazio‘ in corso a Roma al Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro. “Il problema che nell’immediato preoccupa più di tutti – spiega – è rappresentato dai detriti spaziali, vale a dire i rottami derivanti alle attività spaziali. I satelliti operativi attorno alla Terra sono 4.300 mentre i detriti spaziali grandi da un millimetro a 10 centimetri possono aggirarsi attorno ai 130 milioni. La collisione anche con un solo frammento della grandezza di un centimetro può causare gravi danni. A chi spetterà farsi carico dello smaltimento dello ‘space debris’? E come sarà regolato lo sfruttamento delle risorse spaziali come le terre rare?”.

Giorgetti: ” Governi un po’ rachitici rispetto a investimenti privati”

“I  numeri che oggi riguardano il settore dello spazio sono “in evoluzione continua” e vedono “in un certo senso i governi un po’, non dico in condizioni di inferiorità, ma certo vedendo le cifre che mettono i privati ci sembriamo un po’ rachitici rispetto alla loro dinamicità e dove mettono le bandierine“. Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, all’evento ‘L’Italia e lo spazio. L’economia, l’industria, le regole’ che rientra tra le iniziative della presidenza italiana per il G20 ed è indetto dalla Fondazione Leonardo. “Un settore altamente tecnologico e con forti connotazioni geopolitiche come quello dello spazio e, in senso più ampio dell’aerospazio, non può crescere se privo della fiducia e del supporto del proprio Paese, soprattutto se ci confrontiamo con i nostri concorrenti ben strutturati e determinati”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, all’evento ‘L’Italia e lo spazio. L’economia, l’industria, le regole’ che rientra tra le iniziative della presidenza italiana per il G20 ed è indetto dalla Fondazione Leonardo. “C’è quindi bisogno di supportare i leader del settore – spiega – e le loro filiere con semplificazioni burocratiche e legislative all’export, con una più strenua difesa della proprietà intellettuale, un maggiore supporto sui mercati esteri, fortemente influenzati da aspetti geopolitici e da relazioni intergovernative”. “Il Governo – sottolinea – ha avviato uno sforzo a livello istituzionale per una nuova governance a più livelli, che deve continuare ad affinarsi e strutturarsi per fare sistema. A questo riguardo, la designazione del Ministro Colao a coordinatore delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali presso la Presidenza del Consiglio porterà nuovo dinamismo”.

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