Il presidente del Cio Bach: "Insieme ce l'abbiamo fatta". Appuntamento a Parigi nel 2024

Rimandate, temute, agognate. Le Olimpiadi di Tokyo hanno scritto la storia nella storia. Porte chiuse agli spettatori, protocolli covid rigidi e proteste. Alla fine però la festa c’è stata e, giorno dopo giorno, ha coinvolto anche gli scettici giapponesi. Share televisivi fantasmagorici e code, tanto davanti ai negozi ufficiali quanto di fronte allo stadio olimpico per la classica foto con i cinque cerchi. Chi nel Paese temeva che i Giochi avrebbero potuto essere un volano per la deflagrazione della pandemia ha dovuto arrendersi di fronte all’evidenza. Mentre il Giappone e Tokyo hanno visto un progressivo aumento dei casi a causa della variante delta il ‘circus’ olimpico non ha assolutamente fatto da detonatore, anzi. Il rapporti fra casi e test effettuati è stato solamente dello 0,02%. Un vero successo. Certo, quelle giapponesi non saranno ricordate come le Olimpiadi del post covid ma l’ostinazione di Cio, comitato organizzatore e governo è stata premiata.

La cerimonia di chiusura è stata la fotografia della situazione attuale. Mascherine, distanziamento, regole, ma comunque un’atmosfera gioiosa fra danze e vestiti tradizionali del Paese. E a portare il tricolore non poteva che essere Marcell Jacobs. Il vincitore a sorpresa dei 100 metri e della staffetta 4×100 non è solo l’uomo copertina dell’Italia Team ma dell’Olimpiade intera. L’uomo più veloce al mondo dopo l’era di Usain Bolt. Nel corso della cerimonia c’è stato spazio anche per Federica Pellegrini, nuovo membro della Commissione atleti del Cio. Dopo un carriera in vasca la fuoriclasse veneta è pronta a fare altrettanta strada nel mondo della politica sportiva.

Poi lo spazio è tutto per il passaggio di consegne verso Parigi 2024 con tanto di collegamento video con la capitale francese in festa. Cala il sipario sui Giochi “della speranza”, li definisce il presidente del Cio, Thomas Bach. “Voi, i migliori atleti del mondo, avete potuto realizzare il vostro sogno anche perché il Giappone lo ha reso possibile – aggiunge – e voi popolo del Giappone dovete essere orgogliosi e a nome di tutti vi dico grazie. Ce l’abbiamo fatta, insieme“. E’ la magia dei cinque cerchi, più forte di tutto e di tutti, anche di una pandemia. Il braciere si spegna ma fra tre anni in Francia sarà ancora tempo di emozioni.

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