Il campione 22enne sale sulla vetta del ranking Atp grazie a Novak Djokovic che si è ritirato dal Roland Garros per un problema al ginocchio destro

Orgoglio, gioia, entusiasmo. Mentre Jannik Sinner si sbarazzava in tre set di Grigor Dimitrov ai quarti del Roland Garros tutta Italia, e non solo, celebrava il traguardo raggiunto dal 22enne di Sesto Pusteria. Una scalata incredibile che proietta l’altoatesino nella storia del tennis, primo italiano in assoluto a conquistare la vetta del ranking mondiale. E se la reazione a caldo del diretto interessato è stata timida e introversa, attorno al nuovo simbolo dello sport italiano si è levato uno slancio di euforia ed esaltazione.

“E’ una cosa fantastica, sono contentissimo per lui. Secondo me arrivare in vetta alla classifica mondiale è il raggiungimento più duro per un giocatore di tennis e ora avere lì un giocatore italiano, oltre che per il ruolo che ricopro da presidente Atp, è veramente un onore – ha dichiarato a LaPresse Andrea Gaudenzi, il numero uno del circuito professionistico maschile mondiale – Ora il mio augurio è anche quello di andare avanti e vincere il Roland Garros, ma questa impresa resta la più difficile ed è una pagina di storia memorabile”.

Gongola anche il numero uno della federazione Angelo Binaghi. “Avere un italiano in cima al mondo riempie di orgoglio il nostro movimento e fa sentire realizzati tutte le persone che insieme a me in questo lungo periodo hanno con passione dedicato la loro vita al rilancio prima e al successo poi del tennis italiano – ha sottolineato – È una vittoria di tutto il sistema”. Per il presidente del Coni Giovanni Malagò Sinner è “nell’immensità, dove c’è spazio solo per i numeri uno” e può osservare “la bellezza di dominare il Mondo dall’alto in basso”.

Anche il mondo della politica, Giorgia Meloni inclusa, ha celebrato il capolavoro di Sinner. “Primo italiano nella storia a conquistare la vetta della classifica mondiale – ha scritto su X la premier – Complimenti Campione!”. “Il presente e il futuro di questo sport sono tuoi, grande Jannik”, ha sottolineato sui social Giuseppe Conte, presidente del M5S. Per Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, quella dell’altoatesino è stata “una scalata inarrestabile, siamo orgogliosi di te, grazie campione”. Il ministro dello sport e i giovani Andrea Abodi invece ha citato proprio alcune frasi pronunciate da Sinner: “‘Alla fine è solo un numero’, eh Jannik, ma è il numero 1. ‘È molto importante rimanere il ragazzo che sono’, ma sei in cima al mondo! ‘Sono un ragazzo normale, mi piace fare cose normali con le persone a cui voglio bene’. Per questo sei il nostro orgoglio, perché è meraviglioso che tu sia arrivato, passo dopo passo, al primo posto della classifica mondiale – ha sottolineato su X – con il talento, l’impegno e la voglia di migliorare sempre, ma anche con la naturalezza, la sincerità, la semplicità e i sentimenti delle persone speciali. Ben oltre il numero 1”.

Dai Carota Boys (“stiamo piangendo”) al sindaco di San Candido – la città in cui è nato – Klaus Rainer (“una giornata straordinaria, abbiamo sempre creduto in lui”) fino al Milan, la squadra di calcio per cui tifa (“sei grande”) chiunque abbia fatto parte del suo percorso ha voluto omaggiare Sinner, che verrà festeggiato martedì prossimo a Sesto Pusteria, il suo paese d’origine, quando tornerà da Parigi. Non mancano i complimenti della nazionale di calcio, che sta preparando l’appuntamento di Euro 2024, e degli altri ‘eroi’ della Coppa Davis, dal capitano Filippo Volandri (“il suo tempo va più veloce del nostro”) fino all’amico Matteo Berrettini (sei proprio forte Jan. 1″). Anche per i decani del tennis italiano è arrivato il giorno della definitiva consacrazione di un ragazzo che si è spinto lì dove nessun altro era riuscito ad arrivare. “Ora diventa lui l’uomo da battere – ha sottolineato a LaPresse Nicola Pietrangeli – Prima si sapeva. Ora è come in quei film dove è il ricercato, lui è diventato il giocatore da battere e non sarà facile superarlo”. Per Paolo Bertolucci vedere Sinner in cima al ranking “è come essere sbarcati sulla Luna, eravamo arrivati a Panatta numero 4 mezzo secolo fa – ha raccontato a LaPresse – Sì, questo è davvero un evento inimmaginabile”. Che Sinner, con la sua semplicità e la sua etica del lavoro, ha trasformato in realtà.

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