Malore per il pugile durante un allenamento

Sono ore di ansia per il pugile milanese Daniele Scardina, ricoverato presso l’ospedale Humanitas di Milano e operato d’urgenza a seguito di un malore riportato subito dopo l’allenamento sul ring mentre si stava preparando per esordire nei pesi mediomassimi il 24 marzo.

Al suo arrivo, trasportato in ambulanza, le condizioni del pugile sono apparse subito molto serie ai medici che hanno deciso di operarlo d’urgenza.

Daniele ha superato l’operazione e adesso si trova sotto stretta osservazione dell’équipe medica. Attenderemo le prossime ore per avere ulteriori aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. Forza Daniele, continua a lottare”, questi gli ultimi aggiornamenti diffusi dall’Opi (Organizzazione pugilistica italiana). 

Scardina in condizioni gravi ma stabili

Secondo quanto si apprende dall’ospedale Humanitas di Rozzano, il pugile 30enne è in prognosi riservata ma le sue condizioni sono stabili. Giunto in ospedale in codice rosso, è stato sottoposto a un complesso intervento di neurochirurgia cranica. L’operazione, fanno sapere dall’ospedale, è stata tempestiva ed è tecnicamente riuscita. Nelle prossime ore sarà possibile valutare le sue condizioni.

“La notte è andata bene e non ci sono state complicanze per l’operazione. Ora bisogna aspettare i tempi tecnici”, ha fatto sapere a LaPresse Alessandro Cherchi, il promoter di Scardina, a proposito delle condizioni del pugile milanese.

Promoter Cherchi: “Scardina stabile, ora dobbiamo pregare”

“Abbiamo parlato con il medico, ci ha detto che il ragazzo è stabile, che ci vuole pazienza e dobbiamo pregare e basta”. Lo ha detto Salvatore Cherchi, promoter del pugile Daniele Scardina, all’uscita dall’ospedale Humanitas, dove l’atleta è ricoverato in seguito a un grave malore per cui ieri è stato operato al cervello. “L’intervento è riuscito – ha confermato il manager ai microfoni di Sky -, hanno asportato tutto il sangue ed è tutto pulito. Il problema adesso è la pazienza”. Con Cherchi presente anche il professor Mario Ireneo Sturla, specialista in medicina dello sport e coordinatore sanitario nazionale della Federazione pugilistica. “Nell’ambito di tutti gli sport ci possono essere problematiche relative a delle concussioni cerebrali dovute ad accelerazioni e decelerazioni”, ha spiegato. Una condizione, questa, che può verificarsi “non soltanto nel pugilato, ma in qualsiasi tipo di sport”.

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