C'è anche la possibilità di scaricare la propria musica ma manca l'integrazione con partner terzi come Spotify

Dopo la fortunata esperienza del Pace 2, Coros tenta un nuovo assalto al mercato degli sportwatch di fascia media con il suo Pace3 e lancia anche la sua fascia cardio da braccio, comoda alternativa a quella classica. Entrambi i prodotti si candidano a essere nelle liste dei desideri dei runner per Natale, e quindi ecco le prime impressioni dei nostri test. Il Pace 3, 249 euro il prezzo sul mercato – assolutamente concorrenziale rispetto a prodotti simili – è di fatto una versione rivista e migliorata del predecessore che, mantenendo le caratteristiche della linea presenta una serie di innovazioni, a partire dalla possibilità di scaricare la propria musica così da poter ascoltare le playlist preferite durante l’allenamento, senza necessità di portare con sé smartphone o altri dispositivi. Lo diciamo subito: manca l’integrazione con partner terzi come Spotify o altri servizi di musica in streaming, presenti sui competitor, per cui bisogna necessariamente essere in possesso dei file Mp3 da riversare sul proprio dispositivo. Non è escluso arrivi in futuro: intanto, chi è abituato ad usufruire dello streaming ne sentirà la mancanza, per gli altri resta comunque la comodità di utilizzare l’orologio anche per la musica con 4 mb di memoria interna.
 
Cambia lo schermo, che diventa touchscreen, comodo per navigare velocemente tra le funzioni, comunque accessibili tramite la rotella posta sul lato destro, già di per sé più funzionale rispetto ai classici due tasti. Lo schermo da 1,2 pollici risulta poi ben visibile anche al buio, grazie alla retroilluminazione che è effettivamente migliorata rispetto al precedente modello. Veniamo al gps: di nuova generazione, con un chipset satellitare All Systems riprogettato con doppia frequenza opzionale per una traccia precisa. Alla prova in effetti le sbavature della ‘traccia’ sono poche, anche in condizioni più difficili come nelle strade con palazzi alti o al parco con vegetazione fitta. Il nuovo prodotto Coros aggiunge nuove modalità di navigazione durante l’allenamento – come la possibilità di ritornare sui propri passi e gli avvisi di svolta, comodo per chi si dedica alle uscite in montagna – e la possibilità di monitorare ulteriori attività rispetto al modello precedente come escursionismo, trail running, sci, sci di fondo e snowboard, mentre l’utilizzo in acqua è garantito fino a 5 atmosfere. Il peso resta leggerissimo: solo 1 grammo in più del precedente, 30 grammi per l’orologio con cinturino in nylon, 38 per quello in silicone. Presenti anche altimetro barometrico, accelerometro, bussola, giroscopio, termometro, sensore di rilevamento dell’usura, mentre la batteria promette fino a 38 ore continue in modalità Gps, 24 giorni di uso quotidiano. E in effetti, utilizzandolo, ci si dimentica quasi di caricarlo. 
 
Cambia il sensore ottico, con 5 led e 4 fotorivelatori per misurare battito cardiaco, qualità del sonno e SpO2, ovvero il livello di ossigenazione nel sangue: è diventato più snello, così da aderire meglio al polso e garantire una maggiore precisione nella rilevazione dei dati. Ma qui si introduce il discorso della rilevazione cardiaca al braccio con la nuova fascia Hr monitor, premiata tra le migliori invenzione dell’anno da Time e lanciata sul mercato al prezzo di 79 euro. I fautori della tradizionale fascia toracica diranno sempre che è più precisa, ma è un dato di fatto che sia anche più scomoda, soprattutto per le runner già alle prese con i top reggiseno. Allacciata sul bicipite, dove il flusso  – senza nessun fastidio, effettivamente – la Hr monitor Coros può contare su 5 led e 4 fotorivelatori. Di fatto, funziona come i sensori ottici incorporati negli sportwatch, a partire dal Pace3, ma promette maggiore previsione visto che nel punto in cui è allacciata, sul bicipite, l’afflusso di sangue è maggiore e si evitano anche possibili problemi nell’allacciare l’orologio al polso meno stretto del necessario. Il sensore è completamente bluetooth e può essere connesso a tre dispositivi in contemporanea, anche di marche diverse da Coros. La batteria promette una durata di 38 ore di attività: si ricarica in due ore, con cavo Usb in dotazione. Nei test, effettivamente, la traccia della frequenza cardiaca registrata dopo un’attività di corsa risulta più precisa rispetto al sensore da polso. Coros assicura che in migliaia di test la differenza rispetto alla fascia toracica è stata al massimo di 3 battiti. 
 

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