La 43enne è nata a Belo Horizonte e vive a Chamonix

Metà brasiliana, metà spagnola, è nata a Belo Horizonte e vive a Chamonix tra le sue amate montagne. Fernanda Maciel, 43 anni, ha iniziato a correre da bambina, “non mi piaceva prendere l’autobus”, ed è una delle ultratrailer più forti del pianeta: a Natale ha scalato la vetta più alta dell’Antartide, il Monte Vinson, in 6 ore e 40 minuti, ora si prepara a conquistare la montagna più alta del Nord America, il Denali in Alaska. “Ho imparato ad analizzare il tipo di paura che ho – racconta a LaPresse – se è vera o se arriva per mettermi in uno stato d’animo ‘vigile’, per continuare a spingermi in un posto difficile ma sicuro”.
 
Come hai iniziato a correre? E cosa ti ha portato sull’ultradistanza?
Ho iniziato a correre quando avevo 16 anni in Brasile. Non mi piaceva prendere l’autobus per andare a scuola e tornare a casa, era pieno di gente e dovevo pagare il biglietto. Preferivo andarci di corsa: erano solo 8 km, ma con una lunga discesa e una lunga salita per tornare a casa. Nel 2008, il marchio The North Face invitò 4 runner brasiliani in Brasile per gareggiare negli Stati Uniti, in California. Ho partecipato alla gara di 80km, sono arrivato quarta nella classifica generale e prima nella mia categoria, da allora non ho più smesso di correre le Ultra.
 
Qual è la parte più difficile di questo sport?
La parte più difficile è non infortunarsi, perché dobbiamo correre molti chilometri e molte ore e la corsa è uno sport che impatta sul fisico, è difficile trovare l’equilibrio per non eccedere.
 
E la più bella?
Sicuramente stare nella natura, correre tra montagne incredibili, parchi, deserti, strade solitarie e vette.
 
Com’è il tuo allenamento?
Corro tutti i giorni, non ho nessun giorno libero. L’allenamento dipende dal mio prossimo obiettivo, per esempio, ho in programma di andare in Alaska a correre su e giù per la montagna più alta del Nord America, il Denali, 6.100 metri di altitudine. Probabilmente mi ci vorranno circa 17 ore.
 
E per quanto riguarda l’alimentazione?
Sono vegetariana e non mangio formaggio. Faccio del mio meglio per mangiare sano durante la mia vita quotidiana. Durante  le gare per me funziona iniziare con carboidrati solidi e poi passare ai liquidi. E mi idrato con acqua ed elettroliti.
 
Ti capita di avere paura, o pensare ‘non ce la faccio’? Come gestisci i pensieri negativi?
Sento paura molte volte correndo sulla montagna, ma ho imparato ad analizzare il tipo di paura che ho, se posso controllarla o meno, se è una vera paura e mi trovo in una situazione rischiosa allora sicuramente mi fermo, o se è una paura che arriva per mettermi in uno  stato d’animo ‘vigile’, per continuare a spingermi in un posto difficile ma sicuro.
 
Sport come il tuo richiedono grande forza mentale. Che cosa fai per allenarti da questo punto di vista?
Utilizzo la tecnica di meditazione Vipassana. L’ho imparata 17 anni fa ed è lo strumento migliore per me per concentrarmi sul respiro e sulle sensazioni corporee. Mantiene la mia mente calma prima e durante le mie sfide, va bene per evitare lo stress e l’ego.
 
Qualche settimana fa una giovane atleta britannica, Innes Fitzgerald, ha rifiutato di correre il campionato del mondo di cross in Australia a causa dell’impatto ambientale del viaggio. Pensi che questo tema riguardi anche il mondo dei trail runner?
Corriamo su sentieri dove ci è permesso farlo. Gli organizzatori hanno la licenza per realizzare l’evento, se si tratta di un Parco o di un’Area Ambientale Protetta non siamo autorizzati e non si svolgono eventi. Quindi, non credo che noi, come corridori, dovremmo smettere di correre sui sentieri perché i nostri passi possono avere un impatto. L’impatto è minimo ma ne vale la pena perché siamo animali e dovremmo unirci alla natura.
 
Hai un segreto che vorresti condividere con i corridori che vogliono iniziare il trail e l’ultra distanza?
Credo sia importante migliorare l’allenamento in piano, in salita ma anche in discesa, altrimenti durante la gara dopo la seconda discesa le gambe sono distrutte e bisogna rallentare. Quindi il segreto è correre veloce in discesa anche durante l’allenamento.
 
Cosa c’è dopo nei tuoi piani? E c’è una gara che sogni di fare?
Il mio prossimo obiettivo è grande: la montagna più alta del Nord America, il Denali, 6.100m di altitudine, un ghiacciaio lungo e insidioso e -20 gradi. Dopo la mia prossima grande gara sarà a Rio de Janeiro, in Brasile, Paraty by UTMB, sulla distanza di 110 km. Sono super eccitata e mi sto già allenando molto.

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