La 25enne emiliana torna sul gradino più alto del podio di una grande manifestazione internazionale dopo il titolo iridato nello scratch del 2017

Nel giorno in cui l’atletica entra nel programma degli Europei multidisciplina in svolgimento a Monaco, è ancora il ciclismo su pista ad arricchire il medagliere dell’Italia. Rachele Barbieri conquista un incredibile oro nell’omnium, poco dopo Simone Consonni si prende l’argento nella prova maschile. In precedenza era stato Matteo Bianchi a far festa con uno splendido secondo posto nel chilometro da fermo, con tanto di nuovo primato italiano (59″661). Un tris di podi che spinge gli azzurri nel medagliere generale. Il secondo oro del ciclismo dopo l’impresa di Elia Viviani nella gara a eliminazione porta la firma di Barbieri. La 25enne emiliana torna sul gradino più alto del podio di una grande manifestazione internazionale dopo il titolo iridato nello scratch del 2017. L’azzurra, già argento con il quartetto dell’inseguimento in questa edizione dei campionati europei, nella corsa a punti finale ha superato di tre punti la francese Copponi e di sette la polacca Pikulik.

“E’ una gioia enorme che voglio condividere con le Fiamme Oro e con la Federazione e tutto lo staff della Nazionale. Marco Villa in questi mesi ha creduto in me, mi ha sostenuta, e spero di aver ripagato questa fiducia – ha evidenziato – Quanto è lontano il titolo mondiale del 2017 dopo questa vittoria? E’ un po’ meno lontano.. questo successo mi ripaga di tante difficoltà incontrate in questi anni e mi infonde coraggio per il futuro”. Anche l’omnium maschile sorride all’Italia: Simone Consonni torna sulla pista a quasi un anno di distanza prendendosi l’argento, mostrando di non aver perso confidenza all’interno del velodromo. Il francese Grondin gli strappa la gioia dell’oro con la decisiva volata finale (che gli permette di chiudere con un vantaggio di due punti) ma l’azzurro non ha rimpianti. “Sembra destino che debba collezionare medaglie d’argento – ammette Consonni – ma sinceramente questa di oggi posso dire che è una medaglia vinta e non un oro perso. Fino a qualche giorno fa non pensavo proprio di esserci. Ringrazio per questo Marco Villa che ha insistito e mi ha convito a correre questa gara. Adesso mi aspetta Amburgo e poi mi auguro di tornare anche a gareggiare su pista. Qui con la nazionale mi sento a casa… e mi rilasso”.

E’ una medaglia che guarda al futuro infine quella di Bianchi, secondo nel chilometro da fermo. “E’ una bellissima giornata, abbiamo fatto tanto per arrivare a questo punto. Credo sia un traguardo meritato anche per il settore che è appena nato e sta muovendo i primi passi – ha evidenziato il giovane talento classe 2001 – Tutto quello che otteniamo dà lustro, è un lavoro combinato tra squadra, l’Esercito e la federazione”. L’atleta originario di Bolzano è stato battuto solo dal francese Melvin Landerneau, che si è imposto con il crono di 59″975, superiore a quello fatto registrare dall’azzurro nelle qualificazioni. “Sono contentissimo, sono ancora Under23, ho tempo per poter arrivare a livelli – ha proseguito – Avendo così poche ore di stacco tra una manche e l’altra è molto dura, abbiamo visto che tutti hanno alzato i tempi. Non ho nessun rimpianto”.Nel frattempo l’Italbici è pronta a calare un altro asso nei prossimi giorni. Contrariamente ai piani originali Filippo Ganna prenderà parte alla cronometro maschile di mercoledì. Il corridore piemontese prenderà il posto di Matteo Sobrero, dopo una valutazione concordata tra il ct della crono Marco Velo e i due atleti diretti interessati. L’azzurro, due volte campione iridato a cronometro, andrà a caccia del titolo continentale che ancora manca nel suo personale palmares. Per un’Italia ancora affamata di medaglie. 

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