Decisive le due vittorie in singolare di Fognini su Carreno Busta e di Berrettini su Bautista Agut

Bastano due singolari all’Italia del tennis per mandare al tappeto la Spagna, regalarsi una delle giornate più belle degli ultimi anni e qualificarsi per la finale dell’ATP Cup, contro la Russia di Rublev e Medvedev. Merito di un Filippo Fognini geniale e ispirato e di un Matteo Berrettini concentrato e deciso.

Il tennista ligure ha superato Carreno Busta 6-2 1-6 6-4 mentre il 24enne romano ha piegato Bautista Agut 6-3 7-5. Nel primo match contro la Spagna, Fognini sfata un tabù contro Pablo Carreno Busta (sette vittorie su sette per lo spagnolo), che in classifica lo precede anche di una posizione. L’azzurro, numero 17 del ranking, nel primo set è stato quasi perfetto trovando angolo, accelerazione e soluzione. Poi sul 6-2 1-0 in suo favore la pioggia ha portato alla sospensione del match per 40 minuti. Alla ripresa, dopo la chiusura del tetto, il ligure ha cominciato ad alternare colpi vincenti ad errori gratuiti, mentre l’asturiano sbagliando il minimo indispensabile incamerava il secondo set per 6 giochi ad 1. Nel terzo parziale Fognini ha ritrovato il feeling, ha ottenuto subito il break, strappando il servizio a Carreno con un dritto inside out, poi dopo nn aver sfruttato la palla per il 3-0 con doppio break firmava quella del 4-1. Un altro piccolo calo di intensità di Fognini ha riportato in partita lo spagnolo, ma l’azzurro si è scosso per la seconda volta, ha ritrovato la verve e l’intraprendenza del primo set e con tre splendidi vincenti consecutivi nell’ultimo game si è aggiudicato il match.

Nel secondo incontro con la Spagna, Matteo Berrettini, che con Bautista vantava una sfilza di precedenti positivi a cominciare dalla finale di Gstaad ’18, è partito a tutta tenendo i primi due turni di servizio a zero, brekkando lo spagnolo nel terzo gioco e concedendo a Bautista appena 4 punti alla battuta prima di chiudere il parziale 6-3 con l’ennesimo servizio vincente. Un’altra pausa, un MTO richiesto dall’iberico, aveva l’effetto dei chiodi sull’asfalto per il numero 10 del mondo. Berrettini calava leggermente d’intensità, non dominava più i propri turni di servizio e non riusciva sempre tenere il fiato sul collo del 32enne catalano. Ma aveva il merito di non arretrare di un centimetro. Con una prova di nervi e di testa è riuscito così a tenere a distsnza lo spagnolo imponendosi dopo un’ora e 25 minuti col punteggio di 6-3 7-5.

Ora per l’Italia in finale ci sarà la Russia dei giganti Daniil Medvedev, n.4 del mondo e Andrey Rublev, n.8, unica nazione al mondo con due top 10. Rublev e Medvedev hanno chiuso il discorso con la Germania già con i singolari: il primo ha regolato Jan-Lennard Struff 3-6 6-1 6-2 in un’ora e 24 minuti. Medvedev ha dovuto invece lottare per due ore e 38 minuti per avere la meglio su Alexander Zverev, n.7 del mondo, 3-6 6-3 7-5.

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