Di Andrea Capello

Sochi (Russia), 8 feb. (LaPresse) – Una leggenda lo è ormai da tempo. Ora però entra nel Pantheon degli dei di Olimpia. A 40 anni e 12 giorni Ole Einar Bjoerndalen vince la 10km di biathlon alle Olimpiadi di Sochi e scrive una pagina indelebile nella storia degli sport invernali. L’incredibile affermazione ottenuta sulle pista del ‘Laura Cross Country & Biathlon Center’ al termine di una gara spettacolare e palpitante consente infatti al norvegese di eguagliare il record di 12 medaglie olimpiche ottenuto dal connazionale Bjorn Daehlie, icona dello sci di fondo. A differenza delll’austriaco Dominik Landertinger e del sorprendente ceco Jaroslav Soukup, rispettivamente secondo e terzo, lo scandinavo commette un errore al poligono ma sugli sci, nonostante l’età, infligge una lezione a tutti come ai tempi in cui da biathleta seppe vincere una gara di coppa del mondo di sci nordico a Gallivare nella stagione 2006-2007.

“E’ stato praticamente tutto perfetto”, dice a fine gara. Difficile dargli torto visto che, grazie a questa vittoria, lo scandinavo batte il record per la più ‘anziana’ medaglia d’oro nella storia delle Olimpiadi invernali, in precedenza detenuto dal canadese Gibson ora nello Skeleton a Torino 2006 a 39 anni). Non solo, Bjoerndalen eguaglia altri impressionati primati: medaglia d’oro in quattro olimpiadi diverse (Nagano 1998, Salt Lake 2002, Vancouver 2010 in staffetta ed appunto Sochi), medaglia d’oro a 16 anni di distanza dalla prima e medaglia nel biathlon in cinque edizioni differenti dei Giochi. E l’Olimpiade dell’ex marito della biathleta azzurra Nathalie Santer è appena iniziata.

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