L'audizione in commissione di vigilanza dei vertici della tv di Stato

Audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza per i vertici della Rai, l’ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi, in seguito allo sciopero dei giornalisti dell’Usigrai del 6 maggio scorso, con cui gli appartenenti al sindacato denunciavano i timori di utilizzo della tv pubblica da parte del governo come ‘megafono’. L’amministratore delegato respinge le accuse e anzi parla di un “accanimento distruttivo” nei confronti dell’azienda. “Consentiteci di evidenziare anche in questa prestigiosa sede, l’accanimento distruttivo di cui Rai è vittima. Un accanimento che cerca di contrapporre a fatti, dati, numeri, risultati concreti e verificabili – come quelli che avete ascoltato – delle fantasiose ricostruzioni quando non delle infamanti accuse che non solo danneggiano la reputazione e il valore della Rai ma che mortificano la comunità di donne e uomini che ogni giorno lavora per portare nelle case degli italiani il meglio delle loro capacità”, ha detto Sergio in audizione. “La Rai non solo non merita questo trattamento ma ha bisogno di essere protetta e difesa da fake news costruite ad arte per screditare e ottenere qualche titolo sui giornali. L’Azienda deve poter concentrare tutte le energie sul percorso di sviluppo che l’attende negli anni a venire per restare un servizio fondamentale per il pubblico, il centro dello sviluppo dell’industria audiovisiva (con fiction, cinema, documentari), una vetrina unica per il mercato musicale e infine la vita per 13mila famiglie a cui si devono aggiungere altre migliaia di famiglie di tutto l’indotto che dipende dalla Rai. I vertici, che sono dipendenti RAI , hanno l’obbligo e il dovere di difendere, fino all’ultimo giorno del mandato, il valore e l’identità della Rai“, ha concluso. 

Rossi: “Basta azioni distruttive e denigratorie su azienda”

Gli hanno fatto eco le parole di Rossi, che concludendo il suo intervento ha detto: “Chiediamo a tutti una collaborazione responsabile e costruttiva affinché non si smetta mai di sentire come nostro, prezioso e nazionale il patrimonio Rai, tutelandolo e rifuggendo sempre ogni azione distruttiva, autodistruttiva e denigratoria“. 

Rossi: “Da azienda nessun comportamento antisindacale”

Da parte dell’azienda non c’è stato alcun comportamento antisindacale, c’è stata la spontanea presenza di colleghi che ha consentito la messa in onda delle edizioni principali dei tg. Una presenza legittima come stabiliscono le sentenze che equiparano la libertà di scioperare a quella di non scioperare“, ha detto ancora Rossi sul fatto che durante lo sciopero siano andati in onda il Tg1 e il Tg2 con i giornalisti appartenenti al sindacato Unirai, vicino alla destra. “Lo sciopero ha riscontrato un’adesione del 56% su tutti i giornalisti e del 71% se si calcolano solo i presenti. Se l’adesione fosse stata più alta non sarebbe stato possibile mettere in onda i tg”, ha aggiunto.

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