Il direttore artistico risponde alle critiche sulle parole di Ghali: "Qualsiasi guerra al mondo va fermata"

Amadeus, direttore artistico del Festival di Sanremo appena concluso, risponde alle critiche dell’ambasciatore israeliano in Italia secondo cui, con le parole di Ghali sul conflitto a Gaza, la kermesse sarebbe stata utilizzata per diffondere odio. “Il Festival di Sanremo non ha mai promosso odio, ha sempre parlato di inclusione, di libertà. E i cantanti che sono saliti sul palco hanno chiesto la fine della guerra, hanno chiesto la pace. La guerra da qualsiasi parte è da condannare, non c’è una guerra da un lato o dall’altro. C’è la guerra che va fermata, qualsiasi guerra al mondo va fermata“, ha detto il conduttore ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta. “Mai mi sarei sognato, ma neanche i cantanti, di portare odio. Anzi noi portiamo esattamente l’opposto“, ha spiegato. “I ragazzi che vengono in gara fanno messaggi e appelli di pace, di libertà, di libertà di idee, di pensiero, di uguaglianza di pelle, di valori. Mi sento di dire che nella storia di Sanremo, senza sembrare presuntuoso, in questi anni – ha aggiunto – c’è stato un grande senso di inclusione che va assolutamente rispettato e mai cambiato, sennò torniamo indietro”.

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