Ciarrapico e Vendruscolo alla presentazione del premio dedicato all'autore scomparso
I registi della serie cult ‘Boris’ ricordano Mattia Torre. “Con Mattia ci siamo conosciuti a 13 anni, abbiamo passato la vita insieme. Sono molto contento che si faccia questo premio, perché in qualche modo si dovrebbe parlare di Mattia ogni due giorni”, dice Giacomo Ciarrapico, amico e collega storico dello sceneggiatore Mattia Torre, a margine della conferenza stampa di presentazione del ‘premio Mattia Torre’ inserito all’interno della kermesse del prossimo Tuscia Film Fest.
“Un premio ti costringe a scrivere – continua l’autore – e quando hai una scadenza sei costretto a scegliere. Siccome questo è un mestiere in cui tutto è perfettibile, ci vuole una scadenza, perché altrimenti un testo non finisce mai”. Gli fa eco l’altro componente del trio che ha regalato alcune tra le sceneggiature più celebri della televisione, del cinema e del teatro italiani, Luca Vendruscolo: “L’eredità di Mattia? Matta è ancora vivissimo perché non si è occupato di temi tanto per trattarli, ma si è occupato di cose che erano vicine alle sue domande di tutti i giorni, quelle sulla vita”.
Infine, lo ricorda anche l’amico e critico teatrale Graziano Graziani: “In una delle interviste avevo paragonato il suo lavoro alla commedia dell’arte del ‘900 prima e alla commedia all’italiana dopo. Lui mi disse che in Italia abbiamo un grande culto del passato, ma è meglio se la scrittura si agganci al presente. Credo che questa sia la grande eredità che Mattia ha lasciato”.
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