Un personaggio entrato nel nostro linguaggio, nelle nostre risate e nella nostra malinconia
Da mezzo secolo vive nel nostro linguaggio, nelle nostre risate, nella nostra malinconia. Era il 27 marzo 1975 quando il ragionier Ugo Fantozzi faceva il suo esordio al cinema: da allora non se ne è più andato. Da personaggio immaginario nato tra libri e film a simbolo nazionale, Fantozzi è diventato una maschera collettiva, riflesso grottesco e tenerissimo delle frustrazioni italiane. Oggi, a cinquant’anni da quella prima apparizione sul grande schermo, il suo nome campeggia ancora nei dizionari sotto forma di aggettivo: “fantozziano”, sinonimo di sconfitta dignitosa, umiliazione comica, sottomissione disperata.
Fantozzi al cinema

Il primo film, diretto da Luciano Salce e interpretato dall’inarrivabile Paolo Villaggio — anche autore del personaggio — scolpì nella memoria italiana l’immagine del travet sottomesso alla “Megaditta”, vittima di colleghi cinici, superiori dispotici, e di una vita sempre sopra di lui, a calpestarlo con metodica puntualità. Un’umanità tragicomica fatta di servilismo, goffaggine e istinti elementari, ma anche di una disarmante, autentica tenerezza. Un antieroe capace di incarnare il peggio — e il meglio — dell’uomo medio.
Il documentario “Fantozzi va a teatro”
Per celebrare questo anniversario, giovedì 27 marzo alle 23.00 Rai 5 trasmette ‘Fantozzi va a teatro’, documentario firmato da Rai Cultura che racconta l’adattamento teatrale del personaggio, realizzato nel 2024 da Davide Livermore con lo spettacolo Fantozzi, una tragedia. La pièce, andata in scena in prima assoluta al Teatro Stabile di Genova — città natale di Villaggio e sede della direzione artistica di Livermore — rilegge il mito di Fantozzi con uno sguardo drammatico e contemporaneo.
Tra gli sceneggiatori Elisabetta Villaggio
A interpretare il ragioniere è Gianni Fantoni, artista che iniziò la carriera imitando proprio Villaggio e che da anni coltivava il sogno di portare sul palco i primi tre libri della saga. Il documentario alterna scene dello spettacolo a interviste con gli attori, il regista, uno degli sceneggiatori, Elisabetta Villaggio e Fabio Frizzi, autore della storica colonna sonora del film, qui riadattata con un ricco accompagnamento sonoro.
Arricchiscono il racconto le testimonianze dei presenti alla prima, da Sergio Cofferati — che di “Fantozzi” ne ha conosciuti tanti — a Enzo Paci, interprete di Villaggio nella fiction Rai. Il risultato è una lettura profonda e inedita dei testi fantozziani, capaci di svelare l’anima tragica celata dietro il riso: la stanchezza, l’inadeguatezza, la lotta silenziosa dell’uomo comune. Il programma è scritto da Valeria Parisi e prodotto da 3D Produzioni Srl.
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