Chieste anche le dimissioni dell'ad Rai Sergio per la lettera pro-Israele fatta leggere alla conduttrice di 'Domenica In'

L’opposizione attacca i vertici della Rai in seguito al caso scoppiato ieri a Domenica In, con la conduttrice Mara Venier travolta dalle polemiche dopo che – nel corso della puntata, dedicata al Festival di Sanremo – ha stoppato Dargen D’amico nel momento di un suo intervento a favore dei migranti. “Qui è una festa. Ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche”, ha affermato la conduttrice, mentre l’artista milanese faceva un passo indietro, dicendo che “quando mi fanno una domanda non riesco a non rispondere”.

“Qui stiamo parlando di musica ed è difficile in tre parole, dire tutto questo. Perché sono tematiche importanti“, è stata la controreplica della Venier, che in un fuorionda successivo ha apostrofato i giornalisti presenti in sala: “Mi mettete in imbarazzo...”. Polemiche in precedenza anche per la lettura da parte della stessa Venier di un comunicato dell’ad di Viale Mazzini, Roberto Sergio, in cui veniva espressa “solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica”. Lettera difesa dal vicepremier Antonio Tajani, per il quale la dichiarazione di Sergio “ha riequilibrato la situazione”.

Flash mob sotto sede Rai, denunciati 9 studenti: 4 sono minori

Il comunicato pro Israele ha scatenato molte reazioni nel mondo della politica, della musica, dei social. Ma non solo: in serata nove studenti di ‘Cambiare Rotta’ e ‘Opposizione Studentesca Alternativa’ hanno organizzato un flash mob sotto la sede della Rai nazionale in segno di protesta. Sono stati scortati e trattenuti per oltre due ore nel commissariato di via Ruffini e sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata. Inoltre il materiale esposto è stato posto sotto sequestro. Presenti tra loro quattro minorenni, per il cui rilascio sono stati convocati i genitori. 

La protesta delle opposizioni

“Una pagina nera della Rai a Domenica In. Il servizio pubblico che teme gli artisti e la loro voce, che tenta la censura in modo scomposto, smette di essere tale. Ghali e Dargen, con un messaggio di pace, hanno mostrato tutta la debolezza di questo sistema di potere“, scrive su X il deputato del Partito democratico, Alessandro Zan, responsabile Diritti del Pd. Per Iacopo Melio, esponente dem in Consiglio regionale della Toscana e attivista per i diritti umani, sociali e civili, “ieri è andato in scena, in diretta nazionale e nel palco più famoso d’Italia, forse uno dei momenti più bassi della Rai: l’ambasciatore israeliano che accusa Ghali di incitamento all’odio per aver detto ‘Stop al genocidio‘, Mara Venier che zittisce Dargen mentre parla di persone migranti, che redarguisce i giornalisti con un ‘mi mettete in difficoltà’ riferito alle domande fatte ai due cantanti”. Infine “la vergogna vera“, sottolinea Melio, con “la presentatrice che legge un comunicato del Direttore della Rai in cui si solidarizza unicamente con Israele, dimenticandosi delle decine di migliaia di uomini, donne e bambini uccisi dalle bombe israeliane, dalla fame, dalla sete e per le mancate cure, si sono dimenticati di tutti quei civili che sono sistematicamente massacrati a Gaza”.

“La nota della Rai è stata un pasticcio, è apparsa come un tentativo di censura”, ha dichiarato la senatrice del Movimento 5 Stelle, Sabrina Licheri, per la quale “L’episodio di ieri è stato increscioso”. Per Peppe de Cristofaro, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, “quanto successo è un inaccettabile tentativo di mettere il bavaglio a un giovane artista, Ghali, che ha avuto la sola colpa di dire ‘stop genocidio a Gaza’ dal palco di Sanremo. E anche l’episodio a Domenica In, dove è stato silenziato il cantante Dargen D’Amico, perché ha osato parlare di migranti, è davvero inquietante e la dice lunga su cosa è diventata la più grande azienda culturale italiana in mano ai fratelli e alle sorelle d’Italia”. L’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio “dovrebbe dimettersi per aver scritto la nota Rai in cui solidarizza solo ed esclusivamente con Israele, senza citare le decine di migliaia di morti palestinesi”, aggiunge de Cristofaro.

La Russa: “Festival è entrato nella vicenda israeliano-palestinese a senso unico”

Sull’argomento ha poi preso parola anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa: “E’ stato un Festival con una punta dolorosa, quella dell’essere entrato nella vicenda israeliano-palestinese a senso unico. Quello è l’elemento peggiore di tutto il Festival”, ha sottolineato ai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio1.

Il post di Muccino

Sulla questione si è smosso anche il mondo del cinema. Il regista Gabriele Muccino sul suo profilo Instagram ha pubblicato una foto della bandiera israeliana con inno di Mameli come sottofondo, che sembra ironizzare sulla posizione della Rai riguardo al conflitto in Medioriente. Subito è arrivato il ‘mi piace’ dei Negramaro e Alessandro Di Battista scrive: “Bravissimo”.

 
 
 
 
 
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