Il presidente di Agis, Francesco Giambrone: "Dobbiamo uniformarci agli standard di qualità internazionali”

Le scuole di danza private in Italia rappresentano un comparto importante dello spettacolo dal vivo – circa 30mila con un numero di allievi di circa 3 milioni di persone – e costituiscono la base fondamentale del sistema danza. Proprio la situazione della formazione della danza privata in Italia, che “si presenta particolarmente grave e in attesa dell’attuazione di una normativa equiparabile a quella dei principali Stati europei”, è stata al centro dell’incontro organizzato da Agis e Aidaf, “La Formazione della danza: quale futuro?”, che si è tenuta giovedì mattina presso la Sala Spadolini del ministero della Cultura, a Roma, alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario Gianmarco Mazzi. “La situazione della danza oggi in Italia è caotica e al di fuori di ogni regola. Chiunque voglia insegnare danza puó farlo. E questo è grave. Occorre regolamentare il settore per tutelare la salute fisica e psicologica degli allievi e per dare professionalità agli insegnanti”, ha dichiarato l’ex etoile e Direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, Eleonora Abbagnato, appena nominata presidente del Consiglio Superiore dello Spettacolo presente all’evento, a cui hanno preso parte anche la presidente Aidaf, Amalia Salzano, il presidente Agis, Francesco Giambrone e il presidente di Federvivo, Marco Parri. Il ministro Sangiuliano ha sottolineato l’impegno del suo ministero e del governo per dare una regolamentazione del settore: “Bisogna creare norme ad hoc per la danza. Grazie anche all’apporto della premier che è un’appassionata, come ministero stiamo preparando una normativa per istituire due nuovi corpi di ballo all’interno delle fondazioni lirico-sinfoniche perché oggi ce ne sono solo quattro”. “Oggi sono emersi due temi: il primo riguarda la scuola, intesa come formazione in generale, il secondo le scuole di danza, cioè la formazione specifica. E su questo non c’è più da discutere ma si deve agire: dobbiamo uniformarci agli standard di qualità internazionali”, ha sottolineato il presidente Agis, Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, Francesco Giambrone.

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