L'ex stagista della Casa Bianca è la produttrice dello show che racconta della sua relazione con Bill Clinton e del successivo scandalo
Monica Lewinsky avrà la sua rivincita a livello internazionale. L’ex stagista della Casa Bianca era difatti presente alla prima di “Impeachment: American Crime Story“, la serie tv di cui è produttrice e che racconta della sua relazione con Bill Clinton e dello scandalo che ne seguì.
La serie, che vede Beanie Feldstein interpretare Monica e Clive Owen il presidente Bill Clinton, debutterà negli Stati Uniti il 7 settembre (mentre non è ancora stata stabilita una data per l’Italia). Divisa in dieci episodi e scritta da Sarah Burgess, la serie vede come protagonista assoluta Monica Lewinsky, che nel 1998 portò a galla quello che venne definito come “SexGate”, ovvero la relazione con l’allora Presidente degli Stati Uniti d’America.
Visualizza questo post su Instagram
Durante il suo secondo mandato, infatti, Bill Clinton intrattenne una relazione extraconiugale con Monica Lewinsky. La giovane stagista, all’epoca 22enne, rivelò il segreto a una sua amica, Linda Tripp, dipendente presso il Dipartimento della Difesa, che registrò tutte le telefonate intercorse tra la stagista e il Presidente. Nel 1998 scoppiò il caso Paula Jones e così Linda Tripp decise di consegnare le registrazioni al giudice Ken Starr.
Non mancherà, dunque, anche un focus sulle altre due donne protagoniste della vicenda: Linda Tripp (interpretata da Sarah Paulson, è la donna che estorse le confessioni a Monica Lewinsky, che registrò le telefonate e portò le prove in Congresso) e Paula Jones, la prima donna ad accusare Clinton di molestie sessuali quando era ancora Governatore dell’Arkansas, all’inizio della sua campagna presidenziale nel 1991.
Visualizza questo post su Instagram
Monica Lewinsky e il suo più grande rammarico
In una recente intervista a Vanity Fair, parlando del suo più grande rammarico, Monica Lewinsky ha affermato: “Che alcune mie scelte abbiano fatto soffrire delle persone in passato. Ci sono stati molti, molti momenti in cui ho messo in dubbio non solo la decisione di partecipare, ma la mia stessa sanità mentale. Nonostante tutti i modi in cui ho cercato di proteggere la mia salute mentale, è stato comunque impegnativo riuscirci”.
Il CEO del canale statunitense FX, John Landgraf, ha dichiarato: “American Crime Story è ormai un punto di riferimento culturale, che dà nuova visibilità a casi come ad esempio il processo a O. J. Simpson, per offrire un’analisi diversa e un altro punto di vista, come accade per il caso Gianni Versace, osservato dagli occhi del killer Andrew Cunanan. Il franchise riesamina queste terribili vicende in un modo differente, che coinvolge il pubblico”.
Visualizza questo post su Instagram
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata