“La fine è arrivata. Che viaggio. Mi mancheranno così tanto i miei ragazzi. Grazie per tutto il vostro affetto e supporto, spero che abbiamo fatto l’ultima stagione che meritate tutti” scrive Corberó in spagnolo e in inglese sul post che la ritrae assieme al collega Alvaro Morte, il Professore della ‘Casa di carta’.
Nata a Barcellona l’11 ottobre 1989, Úrsula Corberó sui social si definisce “Attrice con il nome di una strega, polpo e brutta (la strega dico)”. Conquistata la fama, come detto, con ‘La casa di carta’ nel 2017, Úrsula si è concentrata soprattutto sulla serie ideata da Álex Pina, ma ora sembra decisa a vivere nuove avventure professionali.
Partita come produzione solo iberica, di grande successo in Spagna, la serie è decollata quando è stata acquistata da Netflix, che ha rimontato la prima stagione e l’ha trasmessa in streaming in tutto il mondo.
Quel maledetto colpo alla Zecca
La prima stagione della ‘Casa di carta’ racconta di una straordinaria rapina. Guidati a distanza da un uomo che si fa chiamare il Professore, un gruppo di rapinatori fa irruzione nella Zecca spagnola. Il piano: stampare 2,4 miliardi di euro e scappare con il bottino. I ladri sono vestiti con una tuta rossa e indossano una maschera di Salvador Dalì. Per proteggere le loro identità si chiamano con i nomi di alcune città (Tokyo, Nairobi, Lisbona etc).
Da lì una serie di avventure e colpi di scena che si è dipanata negli anni fino alla conclusione, che si potrà vedere su Netflix entro fine anno.
Úrsula Corberó da Tokyo a Hollywood
Úrsula Corberó, fedele al suo taglio dei capelli mullet (da noi detto “taglio alla tedesca” e in voga negli anni Ottanta, chiome corte ai lati della testa e lunghe alla nuca, insieme a una frangetta sfilzata) quest’estate sarà nelle sale con un film ad alto costo girato negli Usa. Si tratta di ‘Snake Eyes’, un film di supereroi diretto da Robert Schwentke in cui l’attrice sarà una super cattiva di nome La Baronessa. Nella vita invece Corberó è legata al collega argentino Chino Darín.