Il rapper ligure ha messo nel suo disco le due parti di sé, quella malinconica e quella scanzonata

Samuel Costa, in arte Samuel Heron. Nato a La Spezia 28 anni fa e cresciuto a pane e hip hop grazie, soprattutto, alla breakdance che ha iniziato a praticare a 12 anni. E anche a causa della quale è diventato noto in rete, con video postati su YouTube in cui mostra di essere un ballerino provetto. Qualche anno dopo, però, per Samuel è arrivata anche la passione per la musica fino ad arrivare, a oggi, all'uscita del suo primo album: 'Triste'.

Un titolo e un aggettivo che si discostano da quel che sono abituati a vedere in lui i suoi fan: allegria, ottimismo, positività. "Le persone hanno avuto sempre l'idea di me come intrattenitore, ballerino, ma non sono solo questo. Ho un lato più intimo, sensibile 'disturbato', così nel titolo ho messo le mani avanti. Ho detto: ragazzi, guardate che c'è altro". Certo, il disco non è tutto così. Anzi, è ballabile e divertente, ma per Heron era importante sottolineare come "in un'epoca in cui sui social bisogna essere sempre brillanti e simpatici, volevo far capire che non è davvero così".

Le due parti di sè, quella malinconica e quella scanzonata, Samuel le ha messe nel disco che per il rapper ligure è "un traguardo bellissimo. La lavorazione è diversa rispetto ai singoli, mi sono lasciato libero. Il singolo purtroppo a volte è limitativo, ci sono dei paletti. Mentre l'album mi ha permesso di non mettermi limiti mentali su ogni pezzo, ho osato e messo in luce varie sfaccettature del mio carattere".

Nel progetto, tante collaborazioni. A partire da quella con Lodo di Lo Stato Sociale: "Ci siamo conosciuti a uno miei primi live a Milano ed è nata un'amicizia. Lodo, nonostante la sua esposizione, ha mantenuto una genuinità difficile da trovare". Ma Samuel ci tiene subito a sottolinearlo: amicizie e collaborazioni non hanno niente a che fare col marketing. Anzi, Heron si sente lontano dalle dinamiche dell'ambiente rap: "Io non riesco ad avere rapporti con qualcuno solo perché è considerato figo. Sono amico di poche persone, rispetto tutti, ma non mi sento parte di quel mondo. Cerco altro". Anche perché, stando fuori dalla scena, un vantaggio c'è: "Essere dentro è limitante, io cerco la longevità".

Per assicurarsela, largo ai live. Partenza a giugno con un po' di festival come il Nameless. Poi dj set nei club e nei locali estivi per strutturare un vero tour in autunno. Dove Samuel Heron tornerà anche a ballare.

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