New York (New York, Usa), 4 ott. (LaPresse/AP) – Steven Spielberg e George Clooney si conoscono ormai da tempo, da quando Spielberg gli ha proposto di entrare nella popolare serie tv ‘ER- Medici in prima linea’. I due ‘pesi massimi’ della cinematografia mondiale ieri sera si sono ritrovati a New York, ma per un motivo diverso dal lavorare sullo stesso set. Spielberg infatti ha onorato Clooney per il suo lavoro umanitario nel mondo, in particolare nella regione sudanese del Darfur.

Nella ‘Whale room’ del Museo di Storia Naturale a New York dove si è volto un gala di raccolta fondi, il regista ha onorato il lavoro umanitario dell’amico e collega, consegnandogli il premio di Ambasciatore umanitario da parte della sua fondazione umanitaria, la USC Shoah Foundation.

A sua volta Clooney ha elogiato Spielberg per il lavoro condotto con la fondazione nel raccogliere e conservare testimonianze video delle vittime dell’Olocausto per le generazioni future. Il gala ha segnato il 20esimo anniversario del film di Spielberg sull’Olocausto ‘Schindler’s list’ una pellicola con cui ha vinto l’Oscar alla regia e che, come raccontato dal regista, gli ha dato lo slancio di costituire la fondazione.

“George è un umanitario del tipo migliore ” ha detto il regista sottolineando l’umiltà dei suoi gesti. Parlando alle persone presenti al gala Clooney ha spiegato l’obiettivo della fondazione: “Rendere più difficile ai malintenzionati fare quello che stanno facendo e ai buoni di ignorarlo”. Ad oggi la fondazione fondata nel 1994 e che dal 2006 ha base presso University of Southern Californi, ha raccolto quasi 52mila video testimonianze.

Tra i nuovi progetti di Spielberg c’è quello di raccogliere le testimonianze video dei sopravvissuti dei genocidi in paesi come il Ruanda, la Cambogia e l’Armenia. Nel corso della serata è stato annunciato che il gala aveva già raccolto 3,7 milioni di dollari.

Un altro obiettivo della fondazione, ha rivelato Spielberg nel corso dell’evento, è quello di istituire nelle scuole pubbliche dei sistemi per l’insegnamento della tolleranza e dell’educazione. Riscontrando che oggi “la comunità superstite sta scomparendo” è ancora “più importante preservare le loro storie di vita nei video”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata