Aosta, 16 giu. (LaPresse) – “Un ricordo rivissuto al presente, un uomo che si rivede bambino davanti alla scuola in attesa della mamma che non potrà più venire a prenderlo, ancora con le sue tasche piene di sassi e con il cuore pieno di smarrimento. Una serie di immagini che è facile veder tremare dietro le lacrime. In questo testo ritroviamo il miglior Jovanotti, vero artista che raggiunge spesso i suoi acuti nei ricordi familiari, che sa trasferire a tutti così come li ha vissuti”. Con questa motivazione, Jovanotti con il testo ‘Le tasche piene di sassi’, si è aggiudicato l’edizione 2011 del Premio Mogol Valle d’Aosta, dopo essere stato già decretato miglior autore nel 2008, in occasione della prima edizione dell’evento.

Nella conferenza stampa che ha anticipato la serata di premiazione, gli artisti e la giuria si sono confrontati con il tema del ritorno al valore del testo, della parola, fil rouge che ha fatto nascere il premio istituito dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e dedicato proprio all’amico e maestro della parola, Mogol. Il Maestro e la giuria hanno atteso la tarda serata per rendere pubblico il nome del vincitore.

“Non so cosa è cambiato in questi anni grazie al Premio, sicuramente qualche cosa ha prodotto di positivo – ha detto il Maestro Mogol – il primo vincitore fu Jovanotti e lui, se vi ricordate, disse: è come se avessi vinto il Nobel e quindi ciò ha gratificato molto noi e ha gratificato anche lui che l’ha ricevuto. Noi speriamo che quando qualcuno scrive o canta una canzone si domandi se può vincere il premio Mogol o no. La cosa più importante, quando io sento un cantante, è che sia credibile con un testo che provochi delle emozioni. Questo è il metro. Se ha un testo che mi lascia senza emozioni per me non ha grande valore”.

“Una scelta devo dire obbligata, non perché gli altri non siano bravi, ma perché Jovanotti è riuscito a fare un miracolo, in ogni età della sua vita è riuscito ad essere formidabile, quando era giovane scriveva per i giovani, quando è diventato adulto ha scritto per gli adulti, devo dire che è un uomo che ha attraversato tutte le età con grande credibilità. E’ un artista formidabile. Lo trovo fantastico”. Questa l’opinione di Mara Maionchi sulla vittoria di Jovanotti.

I finalisti della quarta edizione e gli ospiti presenti ad Aosta, di emozioni sul suggestivo palco del Teatro romano ne hanno lasciate tante: Davide Van de Sfroos, Alessandro Mannarino, Max Gazzè, Le Striscie, Davide Mogavero, i Btwins, Ron e Licia Maglietta che ha recitato parte dei testi dei brani musicali in gara. Le corde del cuore hanno poi vibrato con l’esibizione di Noa, che ha cantato in lingua napoletana ‘Io te vurria vasà’, accompagnata da una chitarra, con alle spalle magici tocchi di luce che hanno valorizzato la struttura del Teatro romano, luogo scelto come cornice privilegiata e unica di un premio sul quale la Valle d’Aosta investe con successo da quattro anni.

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