Scoppia la polemica per un video sui social pubblicato dalla tiktoker napoletana Rita De Crescenzo che la ritrae, insieme all’influencer Angelo Napolitano, nella sede del Consiglio regionale della Campania dove ha incontrato il membro di maggioranza Pasquale Di Fenza (Capogruppo Azione-Per-Più Europa). Nelle immagini si vede Napolitano che sventola una grande bandiera tricolore e in sottofondo l’Inno d’Italia con la scritta in sovraimpressione ‘Popolo ci sei? Working in progress’. Poco prima di entrare i due in un altro video parlano di una eventuale elezione di De Crescenzo: “Facciamo decidere il popolo” e “per prima cosa dobbiamo dare di nuovo il reddito”.
La tiktoker era diventata ‘famosa’ per il suo invito ad andare a Roccaraso, che era poi stata ‘invasa’ dai turisti. Rita De Crescenzo ha poi iniziato a commentare anche fatti politici di rilievo.
Calenda: “No buffonate, consigliere espulso da Azione”
“Questo buffone che usa gli uffici del Consiglio Regionale per pantomime indecenti con personaggi improbabili e vaiasse varie, viene espulso da Azione con effetto immediato per comportamenti non compatibili con un incarico istituzionale. Mi scuso con gli elettori”. Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda dopo il video che circola sui social con il consigliere regionale Pasquale di Fenza e i due influencer Rita De Crescenzo e Angelo Napolitano.
Mastella: “Grammatica istituzionale alla frutta”
“Ho assistito un po’ sconcertato e un po’ basito alla performance dei TikToker in Consiglio regionale. Sarebbe stato proibitivo anche pensarlo in altri tempi. Oggi che la grammatica e la sintassi della politica sono alla frutta, questo accade. Ma se la carta di musica finisce nelle mani del barbiere, la colpa non è del barbiere ma del musicista… Il problema non è TikTok, ma una politica così fragile che si consegna, mani e piedi, ai tiktoker”. Lo scrive in una nota il leader NdC e sindaco di Benevento Clemente Mastella.
“Di De Crescenzo conoscevo Luciano, grande intellettuale che portava la filosofia nella testa dei semplici. Questo personaggio che oggi in Consiglio regionale discettava, non mi pare popolare: tra popolare e triviale c’è differenza. Le istituzioni in generale e le assemblee elettive in particolare recuperino la loro sacrale dignità: altrimenti il problema diventa, non un TikTok, ma il senso della democrazia che già, nel mondo, non se la passa troppo bene. Lo sforzo di recuperare il senso delle istituzioni riguarda tutti, la classe politica in primis”, conclude Clemente Mastella.