La ministra per le Pari Opportunità e la famiglia commenta le polemiche nate dopo le sue dichiarazioni

 “Non abbiamo chiesto un obbligo, ma un senso di responsabilità da parte della classe medica“. Così la ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, intervenuta a ‘Porta a Porta’ commentando le polemiche nate dopo le sue dichiarazioni secondo cui anche i medici e chi è un pubblico ufficiale è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata all’autorità competente. “Una legge va rispettata. Il problema di questa legge in vigore da molto tempo in Italia contro l’utero in affitto è proprio che non era mai stata rispettata fino in fondo: veniva aggirata andando all’estero e questa correzione che noi abbiamo fatto è stata proprio per evitare che venga aggirata. È una legge di civiltà e deve essere semplicemente rispettata. Questo vale per la sanità, per chi viene a conoscenza di una notizia di reato, come accade in altri casi di violazione della legge come il trapianto di organi, la violenza sessuale e fatti di violenza”, ha concluso Roccella.

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