La premier ha annullato tutti i suoi impegni per occuparsi della reazione alla decisione di Trump

Dopo i dazi imposti da Donald Trump sui prodotti importati negli Stati Uniti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende da Palazzo Chigi, ha annullato gli impegni previsti oggi in agenda “in modo da poter concentrare la propria attività sulle azioni da intraprendere“. La premier alle 17 era attesa in Calabria per partecipare all’inaugurazione della stazione dei Carabinieri di Limbadi. 

La premier riunisce i vicepremier e i ministri competenti

A Palazzo Chigi si sono riuniti con la premier anche i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia), Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Tommaso Foti (Affari europei e Pnrr), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy). Con loro anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani (collegato in video).

Meloni: “Scelta sbagliata ma nessun allarmismo”

Successivamente, in un’intervista al Tg1, Meloni ha detto della situazione dei dazi: “Penso che la scelta degli Stati Uniti sia una scelta sbagliata, penso che sia una scelta che non favorisce né l’economia europea né quella americana, ma penso anche che non dobbiamo alimentare l’allarmismo che sto sentendo in queste ore”. Il mercato Usa, ha aggiunto, “è un mercato importante per le esportazioni italiane, vale alla fine il 10% del complessivo delle nostre esportazioni e noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti“.

Meloni: “Non è catastrofe, da opposizioni nessuna proposta”

“Abbiamo un altro problema che dobbiamo risolvere, ma non è la catastrofe che alcuni stanno raccontando“, ha aggiunto la presidente del Consiglio. “Le opposizioni fanno il loro lavoro, però da loro attualmente non è arrivata neanche una proposta“.

Meloni: “Settimana prossima confronto con categorie”

“Noi stiamo facendo e dobbiamo fare uno studio sull’impatto reale che settore per settore ha questa scelta, ci confronteremo la settimana prossima con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontare anche con le stime che hanno loro, cercare le soluzioni migliori”, ha successivamente annunciato la premier. 

Meloni: “Non rispondere con altri dazi, obiettivo è rimuoverli”

Con riferimento alla strategia per il futuro, la premier ha detto: “Bisogna ovviamente condividere le nostre proposte con i partner europei, qui sì ci sono scelte che possono essere diverse, ad esempio io non sono convinta che la scelta migliore sia quella di rispondere a dazi con altri dazi perché l’impatto potrebbe essere maggiore sulla nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini e bisogna aprire una discussione franca nel merito con gli americani con l’obiettivo, dal mio punto di vista, di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli“.

Meloni: “Proporremo a Ue necessaria revisione Patto stabilità”

“Forse una revisione del Patto di stabilità a questo punto sarebbe necessaria“, ha proseguito ancora Meloni. Ha detto che “le proposte che l’Italia porterà in Europa” è possibile che “non siano perfettamente sovrapponibili con i partner, ma abbiamo il dovere di farlo”. 

Tajani a colloquio con commissario Sefcovic a Bruxelles

Il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani incontra il Commissario Europeo per il Commercio Maros Sefcovic a Bruxelles per discutere dei dazi imposti da Trump.

Tajani: “Bisogna occuparsi e non preoccuparsi”

“Bisogna essere molto freddi, molto determinati, occuparsi e non preoccuparsi, in un momento in cui la situazione è abbastanza complicata. Però dobbiamo sempre ricordare che gli Stati Uniti sono il nostro principale alleato e l’obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare a zero tariffe da una parte e zero tariffe dall’altra, se vogliamo veramente rinforzare l’Occidente. Discutiamo, parliamo, tuteliamo anche le nostre imprese”, ha dichiarato Tajani in un punto stampa dopo il vertice a Bruxelles. “Per quanto riguarda l’Italia c’è stata una riunione con alcuni ministri e il presidente del Consiglio e il messaggio è molto chiaro: importante trattare, importante è difendere e proteggere le nostre imprese, ma serve anche una strategia che non sia soltanto quella di reagire, l’importante è avere una visione complessiva di quello che è il commercio internazionale europeo e del nostro Paese”, ha rimarcato, sottolineando che “abbiamo dato vita già da 15 giorni ad un piano d’azione per l’export, per esplorare i mercati extra Unione Europea, per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo precisati, cioè quello di 700 miliardi entro la fine della legislatura. Questo è un modo di cercare di raccogliere risultati positivi in territori come l’India, il Giappone, dove sarò la prossima settimana, ma poi ci sono i Paesi del Golfo, c’è il Sudafrica, ci sono i paesi dell’Estremo Oriente, penso all’Indonesia, penso al Vietnam, penso alle Filippine, ma pensiamo anche ai mercati dell’Asia centrale”. Quindi “abbiamo una visione, sappiamo cosa si deve fare, La cosa da fare è quella di non farsi prendere mai dal panico, perché non c’è bisogno di avere paura, bisogna occuparsi e non preoccuparsi”, “noi non ci siamo assolutamente fatti prendere dalla paura e dialoghiamo con le imprese“.

Tajani: “Evitare guerra e andare avanti con le trattative”

L’incontro con Sefcovic, ha proseguito il ministro, è andato “molto bene, abbiamo affrontato la situazione anche in vista del colloquio che domani avrà con gli americani e in vista anche del Consiglio di lunedì a Lussemburgo. Io ho ribadito qual è la posizione italiana: bisogna evitare una guerra dei dazi e mi pare che su questo Sefcovic sia assolutamente d’accordo, che poi è la posizione espressa anche da von der Leyen. Bisogna andare avanti nella trattativa con gli Stati Uniti ed è chiaro che poi dovrà essere presa una decisione con delle scelte di imporre dazi ad alcuni prodotti americani per rispondere alle tariffe che sono state imposte sull’alluminio e sui prodotti che derivano dall’alluminio”.

Tajani: “Scelta dazi va contro richiesta del 5% del Pil in difesa”

“Noi siamo pronti ad arrivare al 2%” del Pil in spesa per la difesa “in tempi rapidi. Se si chiede di arrivare al 5%, ma contemporaneamente si impongono i dazi è un po’ difficile fare entrambe le cose. Se ci si chiede di arrivare al 5% la scelta dei dazi è una scelta che va contro la proposta di arrivare al 5%”, ha proseguito ancora il vicepremier. “”C’è – ricorda – l’articolo 2 della Nato che è quello che spinge alla collaborazione economica tra i paesi che ne fanno parte, quindi la guerra commerciale certamente non fa parte di quello che dice l’articolo 2. Quindi, evitiamo la guerra commerciale anche per quanto riguarda l’alleanza, che non è solo un’alleanza militare, è un’alleanza politica“, “cerchiamo di lavorare anche per una collaborazione economica. È quello che noi auspichiamo, è ciò per il quale il governo italiano sta lavorando e quindi speriamo di poter fare in tempi rapidi ciò che è il bene delle nostre imprese”

Pichetto: “Non prevedo conseguenze sull’energia”

Sul fronte dell’energia non prevediamo conseguenze immediate“, ha invece detto dei dazi il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Noi importiamo, non esportiamo – osserva Pichetto – i dazi colpiscono le nostre esportazioni. Però chiaramente si creerà un diverso equilibrio mondiale che è tutto da valutare”. 

Salvini vede i suoi: “Italia difenda interesse nazionale, troppi limiti Ue”

 “Nelle ultime ore Matteo Salvini si è confrontato con il gruppo economico della Lega, ribadendo che se gli Stati Uniti hanno deciso di tutelare le proprie imprese, è necessario che l’Italia continui a difendere con determinazione il proprio interesse nazionale anche alla luce dei troppi limiti dell’Europa”.Così fonti della Lega.

Conte: “Meloni impreparata alla catastrofe”

Meloni è arrivata completamente impreparata a questa catastrofe dei dazi che si sta abbattendo sulle nostre imprese e sui nostri lavoratori come uno tsunami economico. Eppure, era già da tempo che si preannunciava questo intervento e lei nel frattempo ha strappato l’accordo della Via della Seta con la Cina, che invece era un utilissimo strumento per diversificare il nostro export. Adesso dovrà chiedere scusa a Xi Jinping e recuperare ovviamente questa prospettiva di diversificazione”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte in un punto stampa a piazza del Parlamento a Roma. “A Palazzo Chigi – ha aggiunto – abbiamo dei dilettanti che stanno facendo male all’Italia”. 

Schlein: “Governo fermo e Meloni impreparata al disastro”

Critiche al governo anche dalla leader del Partito Democratico, Elly Schlein. “I dazi di Trump sono una mazzata per le imprese e i lavoratori italiani che faranno perdere all’Italia miliardi di euro e decine di migliaia di posti di lavoro. I danni saranno enormi, sia per i Paesi colpiti (l’Italia, che con gli USA ha registrato nel 2024 un surplus commerciale di 39 miliardi, il secondo in Europa dopo la Germania) che per gli Stati Uniti. È incredibile come il governo sia rimasto fermo, senza fare niente, si sapeva da mesi che questo giorno sarebbe arrivato. Ma Giorgia Meloni ha usato il condizionale fino a ieri per non urtare l’amico Donald e fa arrivare l’Italia impreparata a questo disastro. Adesso basta, il governo deve svegliarsi e scegliere di stare dalla parte dell’Europa. Bisogna reagire uniti come Unione Europea in maniera mirata e proporzionata, e costringere Trump a negoziare con una voce unica europea e tenendo la schiena dritta per scongiurare una guerra commerciale senza limiti e evitare la delocalizzazione di produzioni manifatturiere dall’Europa e dall’Italia verso gli USA”, ha scritto la segretaria dem in una nota. 

Lega: “Governo tratti direttamente con gli Usa, Ue non fa interessi Italia”

In maggioranza, invece, la Lega ha invitato il governo a negoziare direttamente con gli Stati Uniti senza delegare all’Unione Europea. “Donald Trump sta facendo gli interessi degli Stati Uniti, sta attuando quanto annunciato in campagna elettorale. Il problema dell’Italia è l’Europa, che non ha mai fatto gli interessi degli italiani. Il settore produttivo italiano è in difficoltà non per colpa di Trump ma per colpa delle politiche europee, e penso alle folli direttive sul green, sull’automotive, sull’agricoltura. Come Lega quindi stiamo studiando, insieme agli altri alleati, un’idea di Europa diversa in un contesto geopolitico che da quando è arrivato Trump è profondamente cambiato”, ha dichiarato il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa. “Dal nostro punto di vista gli Stati Uniti tratteranno in maniera bilaterale, non con l’Ue ma con i singoli Stati, e un governo amico degli Usa può fare un buon servizio al paese. La soluzione per il futuro quindi è sicuramente quella di trattare Italia-Stati Uniti, non reagire in maniera spropositata e sconsiderata con una guerra commerciale che, se dovesse decidere di farla l’Europa, sarebbe un sbaglio, come peraltro ha sempre sbagliato negli ultimi anni”, ha aggiunto. “Anche sul tema della guerra in Ucraina le scelte dell’Europa hanno portato danni e problemi a molte aziende italiane a causa delle sanzioni imposte alla Russia. Trump invece sta cercando di riportare la pace tra Russia e Ucraina, che aiuterebbe anche il comparto italiano. Il problema è che la pace non si fa a Bruxelles ma a Riad, e questo fa capire quanto è centrale l’Europa in questo momento“.

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