Il leader di Italia Viva a un evento per i 5 anni del partito: "Non mi pento di nulla di quello che abbiamo fatto"
“Chiedere scusa alla comunità del Pd? Assolutamente no. Io ho fatto una Festa dell’Unità, c’erano duemila persone, era quella di Pesaro: talmente tanta gente che hanno dovuto restituire i soldi a quelli che avevano fatto le prenotazioni al ristorante perché hanno detto che c’era troppa gente. Non ho la minima intenzione di tornare nel Pd, non ci penso proprio. Se gli elettori del Pd non vogliono votare per me, fanno benissimo a non votare per me. Votino per il Pd. Noi puntiamo a un voto diverso da quello del Pd di Elly Schlein: un voto moderato e riformista. Non mi pento delle unioni civili, non mi pento degli 80 euro, non mi pento del Jobs Act, non mi pento del terzo settore, non mi pento della legge sull’autismo. Non mi pento di nulla di quello che abbiamo fatto. Sono orgoglioso e rivendico con forza queste riforme. Poi a chi pensa che a dare patenti di sinistra possa essere Giuseppe Conte ricordo sommessamente che è l’uomo che ha firmato i decreti Salvini“. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a margine dell’evento a Milano per i 5 anni del partito.
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