Pd-M5S-Avs: "Nessun accordo, avanti con opposizione in Aula e nel paese"

Discussione sugli emendamenti sulla riforma del Premierato contingentata a 30 ore e voto finale dopo le Europee, con ipotesi di terminare il 18 giugno. Questo quanto emerso al termine della capigruppo di Palazzo Madama, che ha visto uno scontro tra maggioranza e opposizione.

Pd-M5S-Avs: “Nessun accordo, avanti con opposizione in Aula e nel paese”

“Non ci possono essere accordi da parte nostra, andremo avanti con la nostra opposizione molto dura in Parlamento e nel Paese“. Così il capogruppo del Pd in Senato Francesco Boccia, contestando la decisione presa a maggioranza sul contingentamento dei tempi di discussione sul Premierato. Fronte comune con M5s e Avs. Per il capogruppo 5 Stelle Stefano Patuanelli si tratta di “una forzatura sbagliata“. “L’idea di contingentare e nemmeno consentire di arrivare alla discussione degli emendamenti principali – ha detto il capogruppo Avs Peppe De Cristofaro – ci sembra molto grave. Credo che fare ostruzionismo in questo caso sia un dovere, e non solo un diritto, delle forze democratiche”.

La Russa: “Avrei evitato contingentamento ma non è stato possibile”

Avrei evitato il contingentamento se avessimo deciso di comune accordo, all’unanimità la data di chiusura. Non è stato possibile, ci arriveremo per altre vie”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, al termine della conferenza dei capigruppo. “Spero di aver riportato un po’ di serenità. Se è vero che le opposizioni mi hanno ringraziato questo è già un segno di distensione generale. I lavori non possono essere condizionati da suggestioni esterne ‘dobbiamo finire prima o dopo una data’ (delle Europee, ndr), ma devono essere commisurati alla necessità di approfondire i temi”, ha aggiunto.

“In questo modo nessuno potrà lamentarsi perché stiamo discutendo una modifica di pochi articoli, seppure importantissimi, in un tempo superiore a quello utilizzato per La riforma Renzi. I tempi li abbiamo allargati e mi aspetto un atteggiamento conseguente da parte di tutte le forze politiche”, ha aggiunto La Russa, che ha quindi confermato che “l’ipotesi del 18 giugno non è ancora formalizzata ma è una ipotesi concreta“.

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