Sarebbero in corso verifiche sui finanziamenti convogliati alla fondazione Change che fa capo a Giovanni Toti

C’è un nuovo filone di indagine nella maxi inchiesta ligure sulla corruzione, che questa volta si allarga alla sanità e che risale alla seconda parte del periodo dell’emergenza Covid.

Sotto la lente, secondo alcune anticipazioni, sono finiti i numeri dei vaccini e alcuni enti privati della sanità sui quali sarebbero in corso verifiche relative a finanziamenti convogliati alla fondazione Change che fa capo al governatore della Liguria Giovanni Toti. Da quanto emerge anche da alcune intercettazioni, i numeri legati ai dati Covid sarebbero stati ritoccati al rialzo per accedere ad un maggior numero di vaccini. 

Intanto ripartono gli interrogatori in tribunale a Genova. Gli avvocati del presidente di Regione nelle prossime ore avanzeranno la richiesta che venga ascoltato dai magistrati. Toti potrebbe essere sentito già da metà settimana. Nel primo pomeriggio di oggi, invece, verrà sentito l’imprenditore portuale e terminalista genovese Aldo Spinelli, assieme a suo figlio Roberto. 

Salvini: “Spero inchiesta non blocchi tutti cantieri aperti”

“Spero che (l’inchiesta in Liguria, ndr) non blocchi tutti i cantieri aperti a Genova e in Liguria, come la diga di Genova, il tunnel sotto al porto e il terzo valico”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, intervenuto questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5. “Penso che in un Paese civile si è colpevoli quando condannati in tribunale e che nessuno debba dimettersi senza che sia stato condannato, altrimenti torniamo all’ Unione Sovietica”. “Spero che la giustizia faccia in fretta”. 

Rixi (Lega): “Difficile governare così per due anni”

“Dimissioni? Deciderà Toti, quando c’è un processo è il soggetto quello che si sceglie la posizione difensiva quindi non è più una scelta politica ma diventa anche una scelta di carattere di difesa. Io credo che o si chiariscono le questioni durante il riesame oppure ovviamente è difficile pensare di governare per due anni in assenza del governatore. Quindi è abbastanza ovvio però credo che sia prematuro al momento parlare di temi legati alle elezioni regionali”, ha affermato il deputato e viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria, a ’24Mattino’ su Radio24. 

Rixi (Lega): “Non vedo tangenti ma grandi pressioni”

“Una cosa come questa bisognava bloccarla subito nel 2021, appena si era manifestato il reato. Da viceministro non ci sto capendo nulla della portata che potrebbe avere anche su altri scali, non solo su Genova, perché gli equilibri di Genova condizionano altri scali come Livorno, Trieste, Napoli, quindi non so, lo saprò solo alla fine dell’indagine”, ha detto ancora Rixi. “Al netto della vicenda di Toti, dei politici locali, di chi è implicato, io stesso mi sono incontrato con Spinelli, la cosa che preoccupa è una cosa limitata qua o no? Non vedo un tema di grandi tangenti, vedo un tema di grandi pressioni. Io tratto questi argomenti, conosco la mia città Genova, il problema vero è capire se la portata è genovese e basta o no. Questa è la mia suggestione, non sono un inquirente io incontro persone e parlo di Genova, Miami, Singapore e la cosa mi lascia così…”.

M5S: “Beghin a guida Regione? Rispetta limite doppio mandato”

Lo staff della capodelegazione del Movimento Cinque Stelle al parlamento europeo, Tiziana Beghin, non commenta l’ipotesi circolata sulla stampa di una possibile candidatura dell’europarlamentare uscente alla Regione Liguria alla guida di un’ampia coalizione di centrosinistra per il dopo-Toti. “Le regole del M5S prevedono il limite del doppio mandato, che Beghin rispetta e apprezza“, ragione per cui la capodelegazione non si è ricandidata alle Europee, fa notare una fonte grillina a LaPresse.

Landini: “Pezzi interi di economia in mano a criminalità”

Quello della legalità è “un tema centrale, oggi del resto gli stessi nostri referendum chiedono di ripristinare leggi che siano in grado di tutelare i diritti e di rendere trasparenti anche i processi a partire da tutto il tema degli appalti”, ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini, a Genova per un’iniziativa pubblica. “Oggi sugli appalti con il sistema costruito negli ultimi 20 anni grazie anche una legislazione balorda sappiamo che pezzi interi dell’economia reale sono in mano alla criminalità organizzata. Non è un caso che uno dei più grandi processi contro l”ndrangheta sia stato fatto a Reggio Emilia”.

Landini: “Errani si dimise, esempio importante”

“Quando Vasco Errani era presidente dell’Emilia Romagna e gli arrivò un avviso di garanzia, un minuto dopo si è dimesso, per poi scoprire anni dopo che era assolutamente innocente. Penso che quello sia un esempio importante“, ha aggiunto Landini. 

Avs: “Fermare diga foranea, serve legge su finanziamento partiti”

Sul caso si è espressa anche Alleanza Verdi e Sinistra. “Rispetto alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il presidente Toti, chiediamo che la premier Meloni cominci a dire qualcosa, in particolare sulla diga foranea di Genova, data in appalto per un miliardo e 300 milioni senza gara nonostante il parere contrario dell’Anticorruzione. Ora va fermata“, ha detto Angelo Bonelli presentando alla Camera il programma di Avs per le Europee. “Bisogna che Giorgia Meloni dica qualcosa, non solo sull’inevitabilità che Toti faccia un passo indietro. E tutti i leader devono decidersi a fare qualcosa perché la politica non arrivi sempre dopo la magistratura. Noi abbiamo presentato una proposta di legge per vietare che i soggetti che hanno interessi economici con la pubblica amministrazione possano finanziare i partiti politici”, ha aggiunto Nicola Fratoianni, rivolgendo “un appello a tutte le forze politiche, per restituire dignità a tutto il sistema”. 

Per finanziare i partiti “c’è il due per mille, si può discutere su come allargare gli strumenti. C’è però un rapporto sempre più promiscuo tra politica e affari. Se un soggetto privato vuole finanziare la politica, può farlo, ma quello che non si può più fare è che chi deve ottenere da un politico una concessione o un appalto lo possa finanziare. Perché quel meccanismo costruisce una promiscuità che non fa bene alla politica e allontana i cittadini”, ha aggiunto Fratoianni.

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