Il presidente Santalucia: "Pubblico ministero sarà in breve attratto nel raggio di influenza del potere esecutivo"

Dall’Ucraina alla battaglia contro il fentanyl. La due giorni del G7 della Giustizia si chiude a Venezia con la promessa dei ministri di ritrovarsi, nella stessa città, tra sei mesi per il primo appuntamento del Venice Justice Group, l’organismo permanente che stringerà la rete dei paesi del G7 su temi centrali come quello dei rischi legati all’intelligenza artificiale.

Il Guardasigilli Carlo Nordio, già pronto a partire per Parlermo dove domani interverrà al congresso dell’Associazione nazionale magistrati, chiude il G7 con parole di soddisfazione: “Sono stati due giorni di lavoro proficuo e di convergenza straordinaria sui temi e i programmi”. “C’è stato grande accordo su tutto e non di facciata ma sostanziale – aggiunge – come dimostra la dichiarazione finale che è un condensato di saggezza e uniformità di intenti”.

Tra i temi al centro del dibattito, oltre all’appoggio all’Ucraina e la massima attenzione per una ricostruzione che sia salva da meccanismi corruttivi, c’è il narcotraffico e il pericolo fentanyl, “una droga dannatamente letale e perniciosa – sottolinea il Guardasigilli – perché è sufficiente una dose minima per uccidere una persona o produrre dei danni cerebrali e fisici irreversibili, con una sproporzione tra il costo di produzione della sostanza, esiguo, e il prezzo di vendita: quindi con un profitto che è estremamente interessante per la criminalità organizzata”. “Ci sono molti modi per aggredire una nazione: militari, economici o finanziari, ma c’è anche quello di minare la salute pubblica, soprattutto dei giovani”, prosegue Nordio, secondo il quale, da questo punto di vista, il fentanyl rappresenta “una minaccia per la democrazia”.

Salutati i colleghi ministri di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone, Nordio è pronto per il congresso dell’Anm dove di certo lo aspetta un accoglienza meno calda. “La mia presenza è significativa come forma di assoluto rispetto per l’Anm e di scambio franco, leale e sincero di vedute – evidenzia parlando con i giornalisti nella conferenza stampa finale del G7, alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista – Martedì scorso ho avuto con i rappresentanti dell’Anm uno scambio di idee estremamente franco, nell’incontro al ministero, e altrettanto lo sarà domani”. Mentre il guardasigilli viaggia verso l’aeroporto per volare in Sicilia, il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, dal palco del Teatro Massimo di Palermo, torna all’attacco del progetto di separazione delle carriere dei magistrati che inevitabilmente “porterà a un’indebolimento” delle toghe, accusa, e a un sistema nel quale il pubblico ministero “sarà in breve attratto nel raggio di influenza del potere esecutivo, che mal tollera di non poter includere l’azione penale nei programmi di governo”. Domani l’intervento del ministro davanti alle toghe e un altro round verso la riforma invisa alla magistratura, senza distinzioni di correnti, ma sulla quale il governo non è disposto ad arretrare di un passo.

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