Le forze dell'ordine hanno respinto con una carica le persone che stavano avanzando in corteo

La situazione in Ucraina e la lotta alla corruzione internazionale, il contrasto al crimine organizzato, al narcotraffico e alla diffusione di droghe come il fentanyl, le sfide dell’intelligenza artificiale e la difesa dello stato di diritto. Il G7 Giustizia, si apre a Venezia con tanti dossier sul tavolo e l’annuncio di un gruppo di lavoro internazionale permanente sul tema.

A fare gli onori di casa il Guardasigilli Carlo Nordio che accoglie alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista i colleghi di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone. Partecipano alla riunione ministeriale anche i rappresentanti della Commissione europea e dell’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), oltre al ministro ucraino, per la sessione dedicata al suo Paese.

A meno di un chilometro in linea d’aria dal vertice, nei pressi della Stazione Santa Lucia, va in scena una manifestazione promossa dai centri sociali contro “il G7 dell’ingiustizia”, recita uno striscione. Momenti di tensione si registrano quando le oltre 200 persone, alcune delle quali sventolano bandiere della Palestina, provano ad avvicinarsi al luogo dove sono riuniti i ministri. Il corteo prova a forzare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine e viene respinto con delle cariche, poi il gruppo torna verso la stazione e si dilegua.

Intanto il vertice prosegue e “la novità più importante è la costituzione del Venice Justice Group – annuncia soddisfatto il ministro Nordio – che sarà un gruppo permanente per l’attuazione e la garanzia delle leggi”.  “È una giornata particolarmente ricca di emozioni anche perché oggi si commemorano le vittime del terrorismo – aggiunge – e un’emozione mia personale perché quarant’anni fa sono stato il giudice istruttore dell’inchiesta sulle Brigate Rosse”. “Ma soprattutto è una giornata importante perché  consolida una unità di intenti e direzioni  nella lotta contro la criminalità organizzata, contro il traffico di esseri umani, contro la diffusione di droghe particolarmente pericolose come fentanyl e anche per quanto riguarda l’interesse che abbiamo sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale”, conclude Nordio.

Al vertice partecipano i ministri Arif Virani per il Canada, Eric Dupond Moretti per la Francia, Marco Buschmann per la Germania, Alex Chalk per il Regno Unito, il viceministro giapponese Hiroaki Kadoyama e il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland.Tra gli interventi quello del ministro della Giustizia ucraino Denis Maliuska che chiede alla comunità internazionale di “punire i crimini commessi dai russi”. Oggi le prime due sessioni di studio, e l’impegno di fissare in novembre la prima riunione del Venice Justice Group. Poi la passeggiata dei ministri in Piazza San Marco e la foto di famiglia a Palazzo Ducale. Domani un’altra mattinata di lavori, al termine della quale, alle 14.30, si terrà la conferenza stampa conclusiva.

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