Il governatore della Regione Puglia convocato in merito all'inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nel Comune del capoluogo pugliese

A Palazzo San Macuto, a Roma, l’audizione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in commissione Antimafia. Il governatore pugliese sentito relativamente all’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose al comune di Bari. “La mia faccia che cosa dice?” la risposta di Emiliano ai cronisti che gli hanno chiesto se si senta “sereno” relativamente all’audizione del governatore pugliese in merito all’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nel comune di Bari. 

 “La mia professione di magistrato antimafia mi ha portato ad avere conoscenze dirette delle dinamiche anche familiari dei clan pugliesi e di Bari. Una delle ragioni che mi spinse a candidarmi a sindaco di Bari nel 2004 era la constatazione che era stata fatta una delle più compiute opere di bonifica della storia Italiana” dice il governatore. Bari vecchia aveva il soprannome di ‘scippolandia’”, “questa situazione, che contrastava con l’efficienza della repressione investigativa, passò il segno quando fu ucciso Michele Fazio, un ragazzo di 16 anni. Questo omicidio provocò una tale indignazione da mettere la città in movimento verso una presa di coscienza. Io ero in Procura e mi feci trascinare non senza dispiacere, perchè il mio lavoro mi piaceva molto, ma verificavo la mancanza di un pezzo che andava realizzato”.

 “Negli ultimi 20 anni sono stati destinati al Comune di Bari 120 beni mobili confiscati”, “cosa che ovviamente non avveniva in precedenza”. Sono stati impiegati “per finalità sociali e far fronte alle esigenze di famiglie in difficoltà”. “Uno degli ultimi è stato inaugurato dal ministro Piantedosi” aggiunge Emiliano.

Prima dell’insediamento di Michele Emiliano come sindaco di Bari, nel 2004, in città “vi era la percezione della completa impotenza dello Stato. Questa era la radice e la concezione. C’era una generale percezione della sicurezza che era terribile – ha detto -. Oggi questa percezione di insicurezza è completamente svanita, e quindi possiamo dire che l’autostima dei baresi in riferimento alla qualità di vita sia fortemente cambiata e condivisa dai turisti”. 

“Il mio intervento dal palco aveva lo scopo per far capire che l’aria era cambiata” aggiunge Emiliano parlando del suo intervento a sostegno del sindaco del capoluogo pugliese, Antonio Decaro, durante il quale ha raccontato dell’incontro avuto con la sorella del boss di Bari Vecchia Antonio Capriati. “Io sono andato dalla sorella di Antonio Capriati – ha detto Emiliano – per ribadire con grande serenità, e molta determinazione, che le regole in piazza San Pietro non le facevano più loro ma le facevamo noi”. 

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