La ministra della Famiglia interrotta non appena ha preso la parola. Poi la replica: "Oggi le donne non decidono sul proprio corpo"

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella è stata contestata in apertura del suo intervento agli Stati Generali della Natalità, al via oggi a Roma. Quando Gigi de Palo, presidente della Fondazione della Natalità, ha lasciato la parola all’esponente di governo un gruppo di persone presenti in sala ha iniziato a fischiare, scandendo lo slogan: ‘Sul mio corpo decido io’.

 

Roccella ha risposto: “Ma siamo d’accordo, nessuno ha detto il contrario. Oggi le donne non decidono sul proprio corpo“. Dalla platea si è alzato in risposta un ‘Vergogna‘. 

Ministra lascia palco

La ministra è andata via tornerà in un altro momento, sperando anche che questo faccia calmare gli animi”. Lo ha detto dal palco degli Stati generali della natalità Gigi De Palo, dopo le contestazioni alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella. “È chiaro che questo evento è stato organizzato con associazioni, scuole, risorse, nottate, vi chiederei (alla stampa) di dare il giusto peso alle notizie“, ha aggiunto. Dalla platea si sono alzati cori contro i manifestanti

Contestatori Roccella trattenuti da forze dell’ordine 

I contestatori che hanno interrotto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella agli Stati generali della natalità in corso a Roma, in questo momento sono trattenuti dalle forze dell’ordine all’Auditorium Conciliazione, per un controllo dei documenti al quale però si oppongono, chiedendo di poter andare via. La protesta è stata inscenata da alcuni studenti provenienti da diverse parti d’Italia con il movimento transfemminista Aracne.

Roccella: “Ora Schlein, Scurati e Saviano condannino censura verso di me”

“Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro”. Così sui social la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella.

“Sono certa che i podisti della libertà e della democrazia non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che l’evocazione del fascismo che non c’è, alla quale abbiamo assistito in queste settimane, non era solo una sceneggiata politica pronta a svanire di fronte alle censure vere”, aggiunge. 

Roccella: “Si contesta libertà essere madri, impedito parlare a mamma” 

“Ho scelto questa mattina di lasciare gli Stati generali della Natalità per consentire alle persone che erano sul palco con me, una mamma incinta di otto mesi che portava la sua testimonianza e il presidente del Forum delle famiglie Adriano Bordignon, di poter parlare senza subire la mia stessa sorte di censura. E invece neanche questo è stato sufficiente: io ho lasciato il palco ma anche alla mamma (sommersa dai fischi) e a Bordignon è stato impedito di parlare tranquillamente. Tanto è vero che l’evento è stato sospeso. Questa è la dimostrazione che non si è trattato soltanto di una censura verso di me o verso il governo, ma di una profonda ostilità verso la maternità e la paternità, verso chi decide di mettere al mondo un figlio, esercitando la propria libertà e senza nulla togliere alla libertà altrui, ma contribuendo a dare un futuro alla nostra società. Insomma quello che si contesta, alla fine, è la maternità come libera scelta”. Lo dichiara Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità.

Contestatori Roccella identificati, poi andati via

I contestatori che hanno interrotto il primo panel degli Stati Generali della Natalità, una trentina di ragazze e ragazzi provenienti da diverse parti d’Italia, con il movimento transfemminista Aracne, inducendo la ministra per la Famiglia e La Natalità Eugenia Roccella a lasciare l’evento, sono ora andati via dall’Auditorium della Conciliazione, camminando in direzione piazza San Pietro. I giovani hanno prima atteso l’identificazione da parte degli agenti e poi, riavuti indietro i documenti, hanno lasciato l’Auditorium.

Meloni: “Solidarietà a Roccella, dispiaciuta da contestazione”

“La contestazione alla Roccella? Mi è dispiaciuto, solidarietà al ministro”. Così la premier Giorgia Meloni lasciando il Senato al termine della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.

Mattarella sente Roccella: “Voler far tacere altri è contro Costituzione”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato alla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella per esprimerle solidarietà per quanto accaduto stamattina agli Stati Generali della natalità, sottolineando che: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.

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